rassegna stampa

Primarie Milan: cala Maldini, sale Albertini. Fenucci per il ruolo di amministratore delegato

(Gazzetta dello Sport  –  A. Bocci / C. Laudisa)  Chi sale e chi scende.

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(Gazzetta dello Sport  -  A. Bocci / C. Laudisa)  Chi sale e chi scende. Le consultazioni e i progetti per il nuovo Milan proseguono con discrezione, perché il futuro è ancora lontano. Comincerà a fine stagione, e il Milan di Barbara Berlusconi avrà tempo per prendere forma. Anche perché non disporrà di entrate faraoniche, e dovrà seguire gli stessi criteri di razionalità nel bilancio delle ultime stagioni. La figlia del presidente non può promettere acquistimeraviglia. Ora l’impegno è avviare una filosofia nuova, moderna. Con una rete di osservatori europei ed extraeuropei molto estesa. In questo senso, Barbara si propone di fare concorrenza ad Ajax e Arsenal più che al Real Madrid. Scrivanie mobili Il sodalizio con Paolo Maldini, al quale sarebbe stato proposto il ruolo di direttore dell’area tecnica, è per il momento in stand by. L’ex capitano è disposto a rientrare in società con un ruolo operativo: mettere solo la griffe sul nuovo corso non gli interessa. Quindi c’è stato un raffreddamento nei contatti, e intanto salgono le quotazioni di Demetrio Albertini, vicepresidente della federcalcio e capo delegazione al prossimo Mondiale. Albertini ha già l’aplomb dell’alto dirigente e piace, ma la sua carriera federale è bene avviata e per strapparlo alla Figc ci vorranno proposte concrete e allettanti. Per il ruolo di amministratore delegato, trova consensi Claudio Fenucci, che pare in testa nelle primarie, ma anche lui è legato alla Roma: va liberato. Un altro nome forte per un ruolo dirigenziale è quello di Michele Uva, che a Fenucci è legato. E se lavorassero in tandem? Beh, dipende dal budget...

Specialisti Aperto da tempo il casting per il ruolo di direttore sportivo. Non sarà facile sostituire Ariedo Braida, che ha scoperto campioni come Kakà e Thiago Silva. «Il Milan ai milanisti» è uno slogan considerato valido, non in senso assoluto: per i ruoli operativi si cercano professionisti preferibilmente giovani ma già esperti. I nomi: Sean Sogliano, Riccardo Bigon, Pietro Leonardi. Paratici ha il profilo giusto, ma resterà alla Juve. Il nuovo d.s. del Milan uscirà da un lotto di professionisti di personalità, capaci di trattare col futuro campione e convincerlo prima degli altri. Miscela L’idea è formare un organigramma nel quale ex milanisti e specialisti formati in altri club creino una miscela ben calibrata. Il Milan non può sbagliare la scelta di uominichiave che dovranno sostituire un gruppo dirigente carico di onori; Adriano Galliani in primis. In questo scenario, la panchina è forse l’ultima casella da riempire. Seedorf è il preferito di Silvio Berlusconi, Inzaghi l’uomo più popolare, Prandelli un’idea diffusa e alla lista si potrebbe aggiungere Montella. Ma, prima di pensare a chi governerà la squadra, bisogna pensare a chi quella squadra dovrà ricomporre. Per questo a casa Milan i primi casting sono stati fatti per le poltrone.