Scambio di prestiti Dzeko-Eriksen. "Yes we can", è filtrato da Roma disposta a parlarne, scrive Andrea Di Caro su La Gazzetta dello Sport. L'Inter ha fatto sapere di non essere interessata. O di non potere. Che poi non cambia molto le cose.
rassegna stampa
Prestiti doc, Dzeko all’Inter ed Eriksen in giallorosso: la Roma apre, Suning dice no
Edin-Fonseca: è gelo. Il club nerazzurro prevede solo uscite e non si fa tentare dallo scambio a (quasi) parità di ingaggi...
Però il retroscena della trattativa che è nata in tutta fretta merita di essere raccontato, anche perché le vie del mercato sono infinite e fino a domenica prossima se da Nanchino dovesse arrivare un ad oggi «assolutamente escluso» ripensamento, chissà...
Che Dzeko piaccia a tanti club è scontato visto il valore del giocatore, ma ci sono due nodi: l’ingaggio alto (7,5 milioni netti a stagione) e lo spazio che una nuova squadra gli può offrire. Difficile per la Roma monetizzare il suo addio, vista l’età (35 anni a marzo) e i motivi che portano alla sua eventuale rinuncia (incompatibilità col tecnico). Tra i top club europei è complicata la pista Barcellona, impossibili quelle del Real e del Psg, resta qualche chance in Premier (dal City, suo ex club, all’Everton). Ma in caso di addio l’ideale per Edin, che ormai si sente mezzo italiano, sarebbe restare in A.
Che Conte lo accoglierebbe a braccia aperte è il segreto di Pulcinella, Dzeko sarebbe la ciliegina sulla torta dell’attacco nerazzurro che oggi può contare “solo” su Lukaku e Lautaro, con Sanchez alternativa non sempre convincente. Inutile anche sprecare l’inchiostro, le analisi tecnico-tattiche sull’eventuale utilizzo di Dzeko nello scacchiere nerazzurro si sono moltiplicate negli ultimi due anni. Ma c’è un problema grande come un palazzo: l’Inter, per bocca della proprietà e di tutti i suoi dirigenti, ha detto che in questo mercato non è nelle condizioni di fare operazioni e tantomeno aumentare il suo già alto monte ingaggi.
Eriksen? L'Inter vorrebbe cedere all’estero, abbassando il monte ingaggi, senza sostituirlo. Ma se non riuscisse a venderlo, non varrebbe la pena scambiarlo? Questa la domanda lecita posta ai dirigenti. Ma la società nerazzurra ufficialmente non vuole entrare in alcuna ipotesi.
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