Domanda: se vi avessero chiesto di fotografare una partita avendo a disposizione due soli dati – di secondaria importanza – ce l’avreste fatta? Difficile, ma forti della saggezza data dal cosiddetto «senno di poi», la password per la profezia sul match contro il Cska di Mosca ci sarebbe parsa facile. Ecco qui: se a livello di passaggi portati a termine nella Roma il peggiore (ripetiamo, il peggiore) è un ragazzo di belle speranze chiamato Francesco Totti che macina «solo» l’83% dei passaggi portati a compimento, come sorprendersi se alla fine la media sia del 91% e la Roma vinca di goleada?
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Precisione 91%: Roma formula Europa
Miralem Pjanic è stato il giocatore che ha percorso più chilometri (oltre dieci), mentre NAinggolan ha prodotto dodici lanci considerati lunghi, azzeccandoli tutti.
CENTROCAMPO SUPER Come dire, se «il migliore» per antonomasia è il peggiore (si fa per dire), è ovvio che il livello medio sia stata eccezionale. E i numeri lo dimostrano, soprattutto per quanto riguarda il centrocampo. Eccoli. Keita ha chiuso il match con una percentuale di passaggi portati a termine del 97 per cento (quasi la perfezione), Nainggolan del 94,5% e Pjanic del 92,2%. Tutti appoggi facili e per di più, magari, fatti senza correre per niente? Sbagliato. Il bosniaco è stato il giocatore che ha percorso più chilometri (oltre dieci), mentre il belga ha prodotto dodici lanci considerati lunghi, azzeccandoli tutti.
CASA EUROPA Con queste premesse, il ragionamento lanciato da Pjanic merita di essere sviluppato. «Ci sentiamo più a casa nostra in Champions League – ha detto il bosniaco –. Tranne le squadre che vogliono giocare, in Italia si chiudono tutti. In Europa invece ti affrontano a viso aperto e così sviluppiamo meglio il nostro gioco». Possibile che le previsioni d’inizio stagione fossero sbagliate? Ricordiamole: si è detto che la Roma sia una squadra costruita per lo scudetto con un organico in gradi di ben figurare in Champions. Invece ha ragione Pjanic quando dice che i giallorossi stentano contro le squadre chiuse perché Gervinho e Iturbe, se raddoppiati, non hanno spazio per scatenare il loro passo, senza contare che – nelle partite particolarmente complicate – a Garcia spesso manca un colpitore di testa che risolva mischie e situazioni difficili, visto che Borriello (oltre che infortunato), è indietro nelle rotazioni. Morale: la Roma soffre un attento Empoli e passeggia contro un supponente Cska, mentre la Juve vince bene con l’Udinese e stringe i denti a lungo con il Malmoe. Vuoi vedere che in Europa è meglio avere Iturbe e Gervinho piuttosto che Llorrente e Tevez, mentre in Italia è il contrario?
FAME NAINGGOLAN In fondo anche Nainggolan lo fa capire. «La partita a Empoli l’ha detto: siamo tra le favorite e così le squadre ci aspettano, mentre con le grandi possiamo giocare con tranquillità. Certo, in Champions devi dare sempre il massimo, ma nemmeno noi ci aspettavamo di partire così». Ciò non toglie che l’effetto Europa possa essere un’arma a doppio taglio, perché una conferma del Bayern e una resurrezione del City potrebbe anche far sfumare già a dicembre il sogno Champions della Roma, che magari nel frattempo rischierebbe di aver pagato dazio in campionato. «La gente pensa che dobbiamo fare meglio dell’anno scorso, ma abbiamo anche altre competizioni. Le rivali però sono cresciute e questo aiuta la concentrazione: quando stavamo a -9 dalla Juve, già eravamo sicuri del 2° posto e ci siamo rilassati. Ora invece saremo contenti solo se vinciamo. E possiamo farcela». Avviso: la banda del 91% ha voglia di non restare a mani vuote.
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