rassegna stampa

Prandelli: “Serve un’ Italia lucida. Ho sensazioni ottime, ma non sarà decisiva”

Il Ct azzurro parla a tutto tondo prima della prima sfida degli azzurri contro l'Inghilterra in programma nella notte a Manaus.

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«Il calcio è allegria», dice. E verrebbe voglia di credergli, se un sorriso che assomiglia parecchio a una smorfia di tensione non gli attraversasse la faccia come un’ombra feroce. Si comincia. Cesare Prandelli trancia l’aria della sala stampa amazzonica con parole slogan che vogliono fare coraggio un po’ a tutti. A lui, ai suoi ragazzi e soprattutto all’Italia che aspetta di salire sul suo carro o di rinnegarlo come tutti quelli che non abbiamo imparato ad amare davvero. Ma da oggi non c’è più tempo per la filosofia. L’Inghilterra sarà il termometro della nostra febbre e il barometro per prevedere il tempo che verrà.

Ottimismo «Le sensazioni sono ottime, abbiamo lavorato in maniera mirata per arrivare pronti non solo fisicamente, ma anche mentalmente a questo appuntamento – dice il commissario tecnico –.La storia insegna che non sono mai decisive le prime partite dei Mondiali, come ad esempio è successo alla Spagna che in Sudafrica ha vinto il titolo ma aveva perso all’esordio con la Svizzera. Certo, hanno un’importanza straordinaria non solo per i tre punti, ma anche per la forza straordinaria che puoi avere da un risultato positivo. Mi auguro che sorprenderemo per la capacità di stare in partita, sempre, e di fare emergere la qualità dei nostri giocatori più tecnici». Ovvio, però, che gli inglesi siano da temere. «Loro hanno quattro giocatori in fase offensiva che sono in gamba nell’uno contro uno. Dovremo essere bravi ad attaccare gli spazi, ed essere altrettanto bravi a giocare con i reparti vicini. Io ho fiducia nei nostri giovani, e poi entrambe le squadre ne hanno diversi, di giovani. E se sono al Mondiale è perché hanno meritato di esserci, sono convinto che saranno all’altezza».

Balotelli deciso Prandelli sa che, oggi più che mai, la Nazionale rappresenta l’Italia. «È da quattro anni a questa parte che quando la Nazionale gioca e si gira il mondo abbiamo questo senso di responsabilità. È chiaro che in un Mondiale è tutto molto più amplificato, però sapremo onorare al meglio la nostra maglia». Anche con i comportamenti. Quasi un avviso agli umori alterni di Balotelli. «Come a tutti i giocatori, anche a Mario chiedo di avere un carattere deciso, ma sempre leale». Una partita – diremmo – in stile Pirlo o Gerrard, non a caso due stelle di questo Mondiale. «Sono due giocatori che hanno rappresentato per un decennio la loro nazionale e sono un riferimento per tutti i giovani».

Punti di riferimento La sottolineatura sull’esperienza non è casuale, perché Prandelli vuole un’Italia che abbia grinta, ma che non perda i propri abituali punti di riferimento. «Il Mondiale fa battere il cuore, però noi dobbiamo essere lucidi per usare le nostre strategie. Sarà difficile infatti che finiremo una partita nello stesso modo in cui l’abbiamo iniziata. Per questo, credetemi, in una manifestazione così difficile e giocata in condizioni così estreme ci sarà davvero spazio per tutti». E mentre finisce di parlare, fuori Manaus sventaglia il suo inverno amazzonico fatto di calore e umidità. Rispetto all’Italia ci sentiamo tutti davvero dall’altra parte del mondo. Ma da una parte dovremo pur cominciare a scalarlo, se vogliamo arrivare fino in cima e vedere l’effetto che fa.