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Più visione europea e meno rivalità di quartiere: così l’Italia cresce

Più visione europea e meno rivalità di quartiere: così l’Italia cresce - immagine 1
La Roma di Friedkin e di Mourinho ha raggiunto addirittura due finali europee consecutive, un risultato straordinario
Redazione

Se nelle prossime settimane ci giocheremo tutt’e tre le coppe europee, è anche perché la mentalità del calcio italiano è cambiata,. scrive Stefano Agresti su La Gazzetta dello Sport. Si è evoluta, potremmo dire, quasi senza che ce ne accorgessimo. Ora abbiamo una visione più ampia, globale, internazionale. Un elemento quasi rivoluzionario non solo per il mondo del pallone, ma anche per la nostra cultura. L’Italia è il Paese dei comuni, dei campanili: le rivalità sono sempre aspre, spesso acerrime; quasi mai due realtà vicine sono alleate, spesso diventano addirittura nemiche. Questo vale per ogni aspetto della nostra vita e il calcio - che accentua le contrapposizioni - porta queste divisioni alle conseguenze estreme. Un aspetto che ha anche risvolti positivi, in alcune circostanze, ma che determina un incredibile spreco di energie, di risorse, di opportunità. Inutile negarlo, spesso per una nostra società è più importante la sconfitta dell’avversaria cittadina che la propria vittoria, anche perché i tifosi possono perdonare un insuccesso sportivo, ma soltanto a patto che non coincida con il successo della squadra nemica.

Nell’ultimo periodo qualcosa si è trasformato nel nostro piccolo mondo costruito sulle rivalità di quartiere. Non c’è più un’attenzione morbosa al confronto con la “nemica” ma al proprio cammino. Alla Roma e ai suoi tifosi - ad esempio - interessa poco arrivare in classifica dietro la Lazio, molto di più vincere l’Europa League, e lo stesso nella visione dei biancocelesti. È una mentalità diversa, che ha coinvolto - e questa è la novità più grande - anche squadre diverse dalle tre storiche vincenti del nostro calcio, Juve, Milan e Inter, già abituate a guardare oltre le contrapposizioni interne. Oggi anche la classe media dei club italiani ha acquisito questi principi e i risultati si vedono, soprattutto a livello internazionale. È anche per questo motivo che la Roma - con l’americano Friedkin e con Mourinho, cittadino del mondo - ha raggiunto addirittura due finali europee consecutive, un risultato straordinario. Ora abbiamo una visione differente: è importante che la conserviamo.