Tra i «dettagli» di cui parla Stefano Pioli all’antivigilia di Inter-Roma forse c’è anche il tema rigori. Un tema nettamente sbilanciato a favore dei giallorossi che comandano la speciale classifica della Serie A con 11 fischi. L’Inter è ferma a 2 ed entrambi nell’era pre-Pioli. «Alla fine dell’anno si dice che gli errori si bilanciano — commenta l’allenatore nerazzurro — Non lo so, credo che dobbiamo rimanere concentrati sulle nostre prestazioni. Quando diamo il massimo ci siamo con la testa e con la qualità. Se però mi fate il raffronto di 11 rigori contro 2, la differenza è notevole e può pesare»
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Pioli scalda la vigilia: «Roma, rigori pesanti»
L’allenatore dell’Inter: «Noi 2, loro 11: differenza notevole. Due colloqui coi giallorossi, è andato bene il più importante...»
Domenica però il pensiero principale sarà battere la Roma per tenere aperta la corsa Champions, scrive Matteo Brega su "La Gazzetta dello Sport". «Ci stiamo preparando per dare il massimo sapendo che se giochiamo da squadra abbiamo le carte in tavola per vincere, anche contro un avversario di livello — ha aggiunto Pioli — Vogliamo prepararci al massimo. Inutile nascondersi, volevamo arrivare bene a questa partita. Sappiamo che i pericoli possiamo correrli quando la palla è agli avversari e quando l’abbiamo noi. Siamo preparati a questo, sappiamo di dover coprire bene il campo per garantirci di bloccare le ripartenze della Roma».
Per Pioli in passato c’è stata anche la possibilità di allenare i giallorossi: «È successo prima che arrivasse Luis Enrique - spiega -, ho incontrato due volte Sabatini. Fu un casting anche quello, per fortuna è andato bene quello che contava (con l’Inter, ndr)». Domenica sarà un test anche di livello mentale: «A Napoli è mancato l’approccio, a Torino un particolare ci ha fatto perdere. Ma siamo stati all’altezza».
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