Il primo progetto venne consegnato in Campidoglio il 13 ottobre 2022 dall’allora Ceo Pietro Berardi, quello definitivo era atteso prima a dicembre scorso, poi a febbraio e ora chissà quando, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Insomma, lo stadio della Roma procede lentamente, nonostante una partenza che aveva fatto pensare che questa sarebbe potuta essere la volta buona. Ed invece l’obiettivo di giocare la prima partita a Pietralata nel 2027 sembra già una dolce chimera.
La Gazzetta dello Sport
Pietralata: ritardi, reperti e flussi di traffico. I nodi da sciogliere
A metà marzo sembrava esserci stata una lieve accelerata, con i primi carotaggi (prelievi di terreno da analizzare) sull’area dell’impianto. Ma niente di più, anche perché un mese dopo è stato rinvenuto un manufatto antico (un condotto idrico di probabile epoca romana). L’area in questione è quella del vecchio Sdo (Sistema direzionale Orientale, per l’integrazione degli uffici direzionali), destinata poi a verde pubblico (il parco di Pietralata) e dove il Comune non ha mai concluso gli espropri dei terreni dei privati.
E poi ci sono altri problemi che la Roma dovrà dimostrare di aver risolto nel progetto definitivo: i flussi di traffico, l’impatto acustico con il vicino ospedale Pertini, i rilievi ambientalisti e arborei (800 alberi da reimpiantare, in numero più ampio). Per il progetto definitivo la Roma deve prima concludere la campagna di scavi archeologici, ancora da iniziare. Poi, il progetto dovrà essere votato nell’Aula Consiliare, con il rischio di dover ripassare dalle varie commissioni. Quindi la Conferenza dei Servizi e i bandi europei.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Roma senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Forzaroma per scoprire tutte le news di giornata sui giallorossi in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA