rassegna stampa

Petrachi nella bufera: “È arretrato”

LaPresse

Le frasi del d.s. giallorosso hanno scatenato le reazioni del mondo dello sport

Redazione

Gianluca Petrachi domenica ha fatto quasi "strike", attirando su di sé l’irritazione del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, del presidente Pallotta e di una grande fetta del mondo femminile (sportivo e non), sintetizzata dalle dichiarazioni della c.t. della Nazionale, Milena Bertolini, e della capitana, Sara Gama. Concentriamoci prima su Pallotta, che tanto sta facendo per mettere in vetrina la Roma nel panorama del football femminile, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". Non è un caso che i suoi collaboratori ieri lo abbiano placato a fatica, spiegandogli che Petrachi se la cava meglio con gli schemi che con l’italiano. Ma una precauzione sarà presa: in tv, meglio mandarlo nei prepartita che nei post o nelle conferenze, altrimenti si rischia grosso, come le incaute dichiarazioni sulla trattativa Dzeko-Inter quando era sotto contratto col Torino, avevano certificato. Chirurgico, però, è stato Spadafora. "Nello sport tutti devono avere cittadinanza, per tutto e tutte ci deve essere grande rispetto. Quelle dichiarazioni non sono coerenti con tutto questo è anzi manifestano un’arretratezza culturale di cui non sentivamo bisogno". 

Dopo la tempesta, Petrachi è stato costretto ai ripari. "Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso dalle mie parole. Non era affatto mia intenzione insinuare che il calcio sia uno sport solo per uomini e non adatto alle donne. Ero molto arrabbiato perché non era stato convalidato un gol che ritenevo regolare e volevo sottolineare quanto il calcio sia - ed è sempre stato - uno sport fisico e di contatto".