rassegna stampa

Perché la rimonta non è impossibile

(Gazzetta dello Sport – B.Tucci) È una convinzione comune che il campionato si vinca in inverno. Se da fine dicembre a metà marzo, una squadra riesce a prendere un certo vantaggio a quel punto è fatta.

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(Gazzetta dello Sport - B.Tucci) È una convinzione comune che il campionato si vinca in inverno. Se da fine dicembre a metà marzo, una squadra riesce a prendere un certo vantaggio a quel punto è fatta.Si può cucire lo scudetto sulla maglia. Perché questa teoria ha tanti proseliti? Per diverse ragioni. Primo: si gioca spesso su terreni pesanti e vince chi ha una migliore preparazione atletica. Secondo: le società più blasonate hanno una rosa più consistente e il mister ha la possibilità di quel turnover in grado di far riposare i giovanotti che ha a disposizione. Terzo: i campioni non risentono mai delle condizioni climatiche e chi ne conta di più in squadra ha maggiori chances di ottenere risultati, in qualsiasi frangente.

Tutto questo ha poi un riscontro nella realtà? Spesso sì, ma a volte la stessa realtà sconfessa tali ipotesi, tanto è vero che ci sono stati casi (anche in tempi recenti) di recuperi che hanno avuto del sensazionale proprio nelle ultimissime giornate di campionato. Il lungo preambolo per dirvi che è vero che la Juventus ha otto punti di vantaggio sulla Roma, seconda in classifica, e dieci sul Napoli, terzo. Ma è anche vero che il calcio ha riservato sorprese a cui nessuno mai avrebbe pensato. Dunque, non possiamo escludere alcuna ipotesi.

Comincia il girone di ritorno e la favorita è sicuramente la compagine bianconera. Non per questo, Napoli e Roma debbono abbandonare il campo e considerarsi sconfitte. Certo, non si possono compiere passi falsi. Certo, non si debbono perdere partite che sulla carta sono vincenti al cento per cento. Certo, si deve sempre entrare in campo con la convinzione di essere i più forti e la grinta necessaria per fare risultato.

Se il discorso è valido per la Roma, lo è anche per la Lazio che ha un nuovo allenatore con cui potrà raggiungere quel traguardo che farebbe felici i tifosi. E cioè la vetrina internazionale. La Champions? Difficile. L’Europa League, meno. Basta crederci e voltare pagina. Insomma, fare un girone di ritorno che non abbia il minimo riscontro con quello dell’andata. Soltanto un ricordo e nulla più.