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Sta a Trigoria a lavorare duro, per cercare di recuperare il prima possibile e mettersi subito a disposizione di Gian Piero Gasperini. Anche perché Lorenzo Pellegrini vuole giocarsi tutte le sue carte e dimostrare di essere ancora un giocatore importante per questa Roma. A prescindere da tutto. Anche da quella fascia - scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport - che fino ad oggi ha portato sempre con orgoglio e immenso affetto, essendo romanista fino a dentro le viscere. Già, perché con la nuova gestione "Pelle" non sarà più il capitano della Roma. Gasperini, infatti, adotta un sistema diverso. A fare chiarezza sulla questione ieri è stato proprio Gasperini, alla fine dell'allenamento pomeridiano svolto al st. Geor-ge's Park, in Inghilterra. "Il problema non esiste. Adotterò uno schema che ha sempre funzionato benissimo, dandola al giocatore con più presenze. I capitani con me sono 7-8 e spero diventino anche 15 o 20. I capitani sono quelli che giocano per la squadra e che hanno grande attaccamento". E sarà una sfida anche interessante, perché El Shaarawy, Cristante e Pellegrini sono vicinissimi. Che poi sono quelli che proprio insieme a Mancini si dividevano la fascia anche prima, seppur con una gerarchia già definita. Poi la questione Dovbyk. "Artem è una punta che è stata pagato una bella cifra e che aveva fatto molto bene in Spagna. Tutto sommato ha fatto i suoi gol anche al primo anno in Italia. E sicuramente un centravanti di valore, poi siamo qui per lavorare e migliorare le sue lacune. Di Echeverri non parlo, sono abituato a farlo solo dei miei giocatori".
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