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La Gazzetta dello Sport

Pellegrini, il Var che resta muto e una regola da cambiare

Getty Imagess

Forse c’è da chiedersi se l’utilizzo delle immagini non dovrebbe essere concesso anche a quei gialli che portano a un’espulsione

Redazione

E così Pellegrini salterà per squalifica il derby. Un problema per Mourinho, per la Roma e un dispiacere enorme per l’interessato, che da romano non vedeva l’ora di giocare una gara tanto emozionante. Il caso però fa scuola e dovrebbe far riflettere sull’utilizzo del Var, uno strumento sicuramente utilissimo: se non ha azzerato sbagli e discussioni, è comunque servito per rimettere spesso le cose a posto, scrive Alessandro Vocalelli su La Gazzetta dello Sport. Proprio in questo senso, però va posta una domanda: ha senso che Pellegrini si sarebbe - paradossalmente - dovuto augurare di essere espulso direttamente? Sì, perché in quel caso l’addetto al Var, di fronte a un rosso diretto, avrebbe potuto richiamare l’arbitro, consigliargli di verificare e di tornare quasi certamente sui suoi passi.  Tutto ciò non è invece possibile di fronte a un’ammonizione: tutti (tranne l’arbitro) hanno visto l’errore in diretta, ma nessuno è potuto intervenire. E al Var probabilmente si sono morsi la lingua, perché avrebbero voluto aiutare Rapuano e non potevano farlo. Forse c’è da chiedersi se l’utilizzo delle immagini non dovrebbe essere concesso oltre ai rossi diretti (a costo di creare una piccola discriminazione rispetto alla prima ammonizione) per quei gialli che portano a un’espulsione, con conseguente doppia sanzione considerando la squalifica.