In principio era una mezzala, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, poi strada facendo si è trasformato in un raffinato trequartista e oggi si divide tra la cabina di regia (nella Roma) e il ruolo di esterno d’attacco, con la Nazionale di Roberto Mancini.
rassegna stampa
Pellegrini, i tanti volti di Lorenzo tra Roma e Nazionale. Ma dove deve giocare?
Regista con Fonseca ed esterno d’attacco in azzurro. Ma Lollo nasce mezzala ed ha gioito da trequartista
Esattamente dove ha giocato prima con la Polonia e poi mercoledì contro l’Olanda, segnando un gol di alto spessore per dinamica ed esecuzione. E regalando una prestazione deliziosa per gran parte del tempo in cui è stato in campo. Ed allora in tanti se lo sono chiesto, qual è il vero ruolo di Lorenzo Pellegrini?
Il rischio è che alla fine è bravo di saper fare un po’ tutto, ma di non specializzarsi davvero in niente. Ed allora una risposta bisognerà trovarla, ad iniziare dalla sua definitiva collocazione tattica.
Nella Roma e in Nazionale, perché poi giocare contemporaneamente in due ruoli così diversi (mediano nel 3-4- 2-1 ed esterno offensivo nel 4- 3-3) un po’ di smarrimento può crearlo. A prescindere da tutto. L’evoluzione Quando si è affacciato nel calcio che conta Pellegrini era una mezzala.
Così tra l’inizio e la fine, tra la mezzala e l’esterno d’attacco, c’è dentro anche tutto il resto. Da mezzala si è affermato con il Sassuolo ed ha iniziato la sua avventura nella Roma, con Eusebio Di Francesco, nel 4-3-3 che ha portato la Roma ad un passo dalla finale della Champions. Poi, quando nella sua seconda stagione Di Francesco ha virato sul 4-2-3-1, Lorenzo ha iniziato a giostrare da trequartista. E lì si è specializzato con Fonseca, all’inizio della scorsa stagione, dove dietro la punta (Dzeko) ha iniziato a confezionare un assist dietro l’altro. Così tanti da dividersi poi il ruolo di re degli assist con il laziale Luis Alberto.
Oggi, invece, Fonseca ha disegnato per Pellegrini tutto altro ruolo: regista tra i due mediani, nel 3-4-2-1,modulo dove nel finale della scorsa stagione faceva invece il trequartista. Questo è un Pellegrini multidimensionale, utile in più zone del campo. A patto, però, che alla lunga la cosa non lo penalizzi...
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