A meno di una sorpresa dell'ultimo minuto, il capitano della Roma nella sfida col Liverpool sarà ancora lui, Daniele De Rossi. Al suo fianco a centrocampo ci sarà anche Lorenzo Pellegrini, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". C'è molto romanticismo, e poco calcio moderno, nel fatto che la Roma giocherà una delle partite più importanti della sua storia con tre romani in campo: De Rossi, Florenzi e Pellegrini. Anche per Lorenzo quella di domani sarà la partita più importante, e non potrebbe essere diversamente: rispetto agli altri due romani ha meno esperienza, basti pensare che in questa stagione, in Europa, ha giocato 7 partite su 11, e solamente tre dall'inizio.
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Pellegrini e i suoi fratelloni. È la Roma dei romani
Che chance per il centrocampista, che sogna e lotta con De Rossi e Florenzi
Negli scontri ad eliminazione diretta, Di Francesco ha fatto spesso a meno di lui. Panchina con lo Shakhtar, col Barcellona al ritorno e a Liverpool. Domani Pellegrini avrà l'occasione per regalarsi un sogno, e per diventare finalmente grande: a 22 anni ancora da compiere, ha la possibilità di conquistare una finale di Champions League. Impensabile per lui e per la Roma intera, anche per De Rossi e Florenzi, con cui non condivide soltanto la romanità, ma anche la voglia di chiudere la carriera a Trigoria. Voglia teorica, però: se Daniele sta ripercorrendo la strada di Totti, la pratica dice che Alessandro ha il contratto in scadenza tra un anno e non rinnova, per ora, mentre Lorenzo ha una clausola inferiore a 30 milioni e fa gola a tante big, su tutte la Juventus che vorrebbe replicare l'operazione Pjanic per affidargli il centrocampo dei prossimi anni. E lui ci ragionerà insieme all'agente e alla famiglia. Ora però non è tempo di mercato, ma di provare a credere nella rimonta.
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