Adesso gli applausi li sente bene, forti come le critiche che lo hanno crocifisso in questo inizio di stagione. Lorenzo Pellegrini è al centro del boato Olimpico e lo metabolizza, e non perché porta le mani alle orecchie e guarda lo stadio quasi per rivalsa, come faceva Marco Delvecchio all'inizio, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". "Ho segnato di tacco, ma in fondo non importava il modo- racconta a fine partita - Al di là del derby, cercavo questo gol e l'ho trovato in una partita importante perché per noi questa deve essere una svolta. Non importa chi segna, dovevamo vincere per il morale e per i tifosi. Contava vincere".
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Pellegrini: “Avevo bisogno del gol. Ora questa vittoria fa svoltare la stagione”
Il centrocampista esulta facendo "le orecchie" e dice: "Ci serviva per il morale". De Rossi: "Ha sofferto per le critiche"
Lorenzo è sincero, ma solo uno che ha una storia simile può capire quello che ha ha passato lui nell'ultimo mese. "Io c'era al gol di Mancini nel 2003 e mi fa piacere esserci oggi - dice capitan De Rossi - Lorenzo è un ragazzo serio e perbene. Non ha iniziato benissimo, ma è romano e romanista e le critiche lo feriscono tanto. È forte ed è un patrimonio per il club e per ogni tifoso. Vanno tutelati quando le cose non riescono. Se le cose vanno male, veniamo tutti risucchiati. I più grandi perciò devono trascinare i giovani. Io a 20 anni ho rischiato di retrocedere con la Roma ed era difficile anche per me. Lorenzo non era contento del suo inizio, ma i giocatori vanno protetti".
Lo pensa anche Di Francesco, che lo santifica pure da trequartista: "Lorenzo ha già giocato in quella posizione a Sassuolo, ha le caratteristiche giuste per farlo. È molto duttile e dandogli quei 20 metri di campo in più è stato incisivo sotto porta". Ma forse c'è stato anche altro. Testa, cuore e gambe, stavolta, sono tornate in sincronia e un ragazzo che sembrava perduto si è ritrovato nel giorno più bello.
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