Pedro e Callejon avranno fra i piedi le speranze di risultato di Roma e Fiorentina, alla ricerca di un posto nelle zone più nobili del campionato, scrivono Luca Calamai e Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport".
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Pedro e Callejon: il duello Roma-Fiorentina è anche una corrida tra stelle spagnole
Entrambi sono arrivati nello scetticismo. L'ex Barcellona e Chelsea è già diventato insostituibile
I due spagnoli sono giunti alle corti di Fonseca e Iachini da svincolati, probabilmente entrambi accolti con quel pizzico di scetticismo riservato a coloro a cui gli anni sembrerebbe teoricamente aver rubato qualcosa. D’altronde, prima a Barcellona e poi al Chelsea, Pedro ha regalato calcio di altissimo livello, non a caso è l’unico calciatore che ha vinto tutti i maggiori trofei internazionali sia per club sia per nazionali.
Anche Callejon, pur vincendo molto meno (5 trofei contro 25), ha sgranato calcio all’Espanyol e al Real Madrid, prima di conquistare Napoli. Che poi senatori del pallone come i due spagnoli, Ibrahimovic, Ribery o Dzeko ancora risultino decisivi nel nostro campionato, per un allenatore esperto come Fonseca non va a detrimento della nostra Serie A. "In Italia l’aspetto positivo è che non si guarda all’età dei calciatori ma alla qualità. In altri paesi si comincia a dire che i giocatori sono vecchi quando arrivano vicino ai trent’anni anni. Vedo invece molti giocatori di 33, 34 o 39 anni che hanno grandissima qualità. È molto utile guardare solo alla qualità e la condizione fisica dei giocatori".
Proprio vero, ed è per questo che il portoghese ha spinto parecchio per avere Pedro, che pure nella scorsa stagione si era rassegnato ad un ruolo di rincalzo, segnando una sola rete. Alla Roma, invece, pare aver cominciato una terza vita calcistica.
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