rassegna stampa

Pazzini e quel Roma-Samp: “Non dovevo nemmeno giocare. Mourinho mi ringraziò”

L'ex attaccante blucerchiato torna a parlare della doppietta che nel 2010 infranse i sogni scudetto giallorossi: "Toni me lo rinfaccia sempre, invece Ranieri mi disse che il titolo lo avevano perso contro il Livorno"

Redazione

Era il 25 aprile del 2010 quando Giampaolo Pazzini infranse i sogni scudetto della Roma di Ranieri mettendo a segno una doppietta che portò la Sampdoria alla vittoria. Una data impossibile da dimenticare per tutti i tifosi romanisti, che ancora oggi rimpiangono quel match. Questa mattina l'ex attaccante blucerchiato è tornato a parlare di quella serata sulle pagine de "La Gazzetta dello Sport". Ecco le sue dichiarazioni:

«La sera della doppietta alla Roma ero a cena in un ristorante vicino allo stadio. Ad un certo punto vedo il proprietario bianco in faccia: "Vai in hotel di corsa", e mi fece uscire da dietro. Fuori c'era un po' di elettricità... Ad ogni ritorno all'Olimpico mi hanno affogato di fischi, tranne che per Lazio-Samp del campionato dopo: la curva mi consegnò una targa con su scritto 'Con riconoscenza'. E pensare che quella partita non dovevo giocarla: due turni dopo c'era lo scontro diretto per la Champions con il Palermo, la domenica prima avevo segnato al Milan e visto che ero diffidato stavo per togliermi la maglia, ma un compagno me la tirò giù. Toni me lo rinfaccia sempre, invece Ranieri mi disse che lo scudetto lo avevano perso contro il Livorno. E Mourinho? Lo sentii tempo dopo, quando nacque Tommaso. Mi fece gli auguri e prima di chiudere mi disse: "A proposito, non ti ho ancora ringraziato per quei due gol..."».