James Pallotta nell’ultimo giorno della tournée americana della Roma ha deciso di esternare alcune sue verità, improvvisando un siparietto a tre con Manolas e Kluivert pubblicato sul canale youtube del club.
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Pallotta: “Ronaldo grande ma in A farà fatica”
Il presidente della Roma: "Mi chiesi come l’avrebbero pagato... Dura cedere Salah, Alisson e Nainggolan. Ma il club doveva"
Pallotta, come riporta Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, ha deciso di fare chiarezza su alcuni temi. Iniziando dal capitolo cessioni, che è uno degli aspetti sempre più discussi intorno alla gestione americana della Roma. "Salah mi piaceva molto. Ma non avevamo scelta, dovevamo lasciarlo andare, che poi è quello che molta gente non sa – dice il tycoon americano –. È stato difficile, ha chiesto di andare via perché sentiva di dover dimostrare ancora qualcosa in Premier League. Ma è stato difficile mandar via anche Alisson o Nainggolan, che in campo è un guerriero. A volte non hai scelta, cerchi di ricavarne il massimo e poi di acquistare giocatori di personalità che siano più forti di chi se ne è andato. O, almeno, di pari livello".
Poi Pallotta ha affrontato l’altro tema caldo e cioè l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus, acquisto che chiaramente ha tolto delle certezze di gloria alle avversarie dirette dei bianconeri. "Per prima cosa ho pensato che il suo arrivo fosse positivo per la Serie A, che ultimamente era un po’ sottovalutata in giro per il mondo... È un giocatore spettacolare, uno dei più forti di sempre, ma non ho pensato: “Oddio, la Juve ha preso Ronaldo”. In Serie A per molte squadre è difficile andare a giocare su certi campi, quindi non penso che Ronaldo qui possa segnare 60 gol. Ho subito pensato che qui avrebbe avuto più difficoltà rispetto alla Spagna. E poi ho provato a chiedermi come diavolo lo avrebbero pagato (e ride…)?".
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