rassegna stampa

Pallotta in pressing sul futuro della Roma

Solo dal punto di vista della panchina, nella prossima stagione, non bisognerà attendersi rivoluzioni

Redazione

Lo scossone di Pallotta alla società già si comincia a sentire. Come evidenzia Massimo cecchini su La Gazzetta dello Sport, dopo l’esonero dei Garcia ora sta arrivando il momento della ricostruzione, che passa anche dal ruolo che avranno i manager.

A dispetto di un contratto fino al 2017, la decisione del d.s. Sabatini di voler rassegnare le dimissioni a fine stagione obbliga il presidente a decisioni importanti.

Il lavoro svolto da Sabatini è stato apprezzatissimo dalla proprietà americana, sia dal punto di vista delle plusvalenze che della rivalutazione di tanti giocatori.  Di sicuro il presidente non vorrebbe perderlo, ma non sarà più un uomo solo al comando come è stato dall’addio di Franco Baldini in poi. «Walter avrà un maggiore sostegno su tutta li linea – afferma Pallotta – da me e da tutti gli altri rispetto a quanto gli è stato dato finora».

Parole gentili, che però danno l’impressione di limitare i poteri del d.s., già non entusiasta dell’insediamento a Trigoria di Alex Zecca,  che sa poco di calcio ma è amico (e quindi occhi e orecchie) del presidente. Nessuno rimarrebbe sorpreso, però, se pur uscendo dal club Sabatini restasse come riferimento esterno, perché Pallotta non ama perdere personaggi dei quali ha stima.

Chi invece non ha problemi riguardo al futuro è il direttore generale Baldissoni, il cui contratto scadrebbe a giugno. «Mauro non andrà da nessuna parte – dice il presidente –. È affidabile e intelligente e si prende cura della società come nessun altro. Non ho mai conosciuto nessuno che lavori quanto lui. La squadra è fortunata ad averlo». Morale: la tempesta sembra essere passata, tant’è che il Real Madrid è alle porte appare più come motivo di emozione che di timore. «Sono felice di questo sorteggio. Saranno due grandi sfide», è la chiusura presidenziale. E con Spalletti in panchina, i colpi di scena non sembrano poi così miracolistici.