rassegna stampa

Pallotta fa il casting: caos Roma, scatta un’altra rivoluzione

LaPresse

I colloqui del presidente: entro 15-20 giorni il nuovo responsabile di mercato. Poi toccherà all’allenatore. Totti vuole fare il direttore tecnico, il Qatar lo lusinga

Redazione

Mai, da quando si è strutturato ai vertici il club si è trovato nella necessità di cambiare contemporaneamente l’allenatore, il direttore sportivo e circa metà della rosa della squadra, senza al momento sapere su che budget poter contare, visto che la forbice tra Champions League il nulla è enorme. E' per questo che – dopo il tracollo col Napoli – ha fatto rumore la volontà di Totti di accrescere il proprio ruolo nel club. "Più spazio? Vediamo cosa succederà nel futuro, ne parlano tutti – ha detto a Sky –. Se dovessi prendere posizione io, qualcosa cambierò. Ora non è il momento di parlarne, ma ne ho già discusso con chi di dovere". Ma che cosa vorrebbe fare Totti nella Roma? Tre cose su tutti: parlare chiaro ai tifosi, accorciare la catena decisionale (e quindi diminuire l’influenza di Baldini nel club, mentre con Zecca invece il rapporto viene definito ottimo) e acquistare giocatori già pronti e non solo prospetti.

C’è chi dice che Totti, se fosse limitato, potrebbe persino lasciare la Roma, magari accettando ricche proposte dal Qatar per fare l’uomo immagine del Mondiale 2022, però sembra difficile, anche se il sogno in futuro di occuparsi della Roma con l’amico Giovanni Malagò, attuale presidente del Coni, è un "must" di molte conversazioni nei salotti bene, riporta La Gazzetta dello Sport.

A Trigoria tanti sono in attesa di una ricollocazione, e se Bruno Conti rinnoverà di certo il contratto, potrebbero avere altri ruoli Tarantino, Balzaretti e De Sanctis. Ma la prima scelta sarà il d.s., con Massara sempre assai stimato e che può lavorare in tandem con quel Campos del Lilla (ma piace più fuori che dentro Trigoria), che potrebbe operare anche non necessariamente a Roma, a differenza invece di Petrachi, che resta candidatura forte. Una cosa però filtra forte e chiara: non ci sarà mai più un plenipotenziario in stile Sabatini o Monchi, ma la gestione sarà collegiale, anche nella scelta dell’allenatore, anche se ogni d.s. porterebbe un profilo diverso. Conte è il sogno dei tifosi, ma al momento è difficile anche Sarri, mentre è da approfondire il discorso con Gasperini e Giampaolo, così come con Jardim del Monaco.