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rassegna stampa

Pallotta aspetta, ma Friedkin ragiona sull’opportunità

Per il magnate decisivo il prezzo e l’abbassamento del costo del lavoro. Calvo: "Intanto ci siamo riorganizzati"

Redazione

"Non so se la trattativa per l’acquisto della Roma tra James Pallotta e Dan Friedkin sia terminata, sicuramente il coronavirus non ha aiutato. Questo è poco ma sicuro". E già, è proprio così. A ricordarlo ieri è stato il presidente del Coni Giovanni Malagò, intervenuto a Radio Incontro Olympia.

Ma a ricordarselo sono soprattutto loro, gli stessi Pallotta e Friedkin, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Pallotta, probabilmente, perché ha visto svanire – almeno per ora – una cessione che sembrava cosa fatta; e Friedkin perché indaffarato com’ è negli Usa a ridare una giusta dimensione ai suoi economic assets, vuole aspettare ancora per capire se affondare il colpo o meno.

Ci sarà da aspettare ancora, dunque. E le date basilari sono quelle di giugno: il 29 (convocazione dell’assemblea degli azionisti della Roma) e il giorno seguente, il 30, con la chiusura del bilancio probabilmente più sofferto della storia della Roma. A quel punto, poi, il magnate texano avrà le idee chiare su tutto.

Intanto il Coo (Chief Operating Officer) Francesco Calvo ha chiarito all’agenzia Iquii: "La pandemia è stata una bella sfida. Ci siamo dovuti concentrare sul calcolo dell’impatto del Covid-19 sulla Roma e sono stati dolori. Abbiamo sfruttato il lockdown per riorganizzare il modello di lavoro, la prossima stagione, il futuro e per individuare le priorità".