rassegna stampa

Pallotta aspetta e adesso Vitek “aiuta” Friedkin

Il presidente della Roma può attendere fino a settembre. Il ceco sblocca lo stadio

Redazione

A Trigoria si vive di fibrillazioni e pianificazioni, così scalda il cuore vedere che Pallotta chiami ogni giorno, s’informi direttamente su quale sia la situazione italiana alle prese col coronavirus e dia impulso alle tantissime iniziative che "RomaCares" sta portando avanti.

Il senso del messaggio, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, è chiaro: state lavorando bene e io ci sono. Come dire, anche se la trattativa con Friedkin non riprendesse a breve, non vi lascerò con le spalle scoperte.

Gli studi legali statunitensi così come quelli italiani, spiegano come i circa 700 milioni - che era la valutazione data alle 12 società che compongono la galassia dell’As Roma - adesso potrebbe essere abbassarsi di una cifra intorno al centinaio di milioni. Il che, se così accadesse, porterebbe il patto di sindacato del club (composto da una trentina di soci) a uscire senza fare plusvalenze, calcolata in circa 90 milioni, visto che gli azionisti in questi nove anni hanno iniettato finanziamenti per quasi 300 milioni. Insomma, sarebbe sbagliato pensare che si ricominci da zero, ma sulla trattative c’è da lavorare.

Intanto a Houston sono già rimbalzate le notizie legate al nuovo stadio della Roma. Radovan Vitek, l’impreditore ceco che rileverà i terreni di Tor di Valle, dove dovrebbe sorgere l’impianto, è pronto ad accollarsi i nuovi oneri di urbanizzazione ricalcolati, circa 25 milioni, diventando di fatto partner dei proponenti (che ha come capofila il vice presidente Mauro Baldissoni, che si fatto apprezzare in questa materia dagli uomini di Friedkin) e aiutando il Comune a sbloccare l’iter, anche se difficilmente prima di maggio si andrà in Aula per il via libera finale. In tempi di vacche magre, in fondo, anche questo merita un sorriso.