Il padrone di casa Roma, James Pallotta, sia pur da lontano fa sentire la sua voce. Il presidente, su Roma Radio, parte dal presente. «Spalletti è fantastico, vorrei aver preso prima la decisione di cambiare. Si trattava di un problema psicologico, perché i ragazzi erano in forma. Per il futuro non crediamo ci siano così tanti cambiamenti da fare. Abbiamo molti giovani validi: Ponce, Sanabria, Sadiq, Paredes, Nura. Ci sono dei giocatori in prestito che vorremmo trattenere. E poi sento parlare spesso di Pjanic che va via. È assurdo: voglio che Miralem resti. Sono stufo di sentire queste voci. Se abbiamo fatto degli errori, a livello collettivo, magari è perché abbiamo agito troppo sul mercato. Nei primi due anni abbiamo dovuto farlo. Sabatini ha fatto un lavoro fantastico, però abbiamo ereditato una situazione in cui le perdite erano considerevoli, c’erano da mettere a posto i conti e per questo abbiamo avuto dei problemi con la Uefa. Ora abbiamo capovolto la situazione. Cè ancora da lavorare, ma dobbiamo semplicemente aggiungere un paio di tasselli. Certo, la contabilità del calcio è particolare, assomiglia a quella del cinema. Per questo vogliamo lavorare con i giovani, farli venire a Roma. Su questo fronte Bruno Conti – che non abbiamo mandato via ma messo in un nuovo ruolo – Alex Zecca e Ricky Massara stanno facendo un gran lavoro».
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Pallotta alza la voce «Roma, stop vendite. Pjanic rimarrà qui»
"Voglio che Miralem resti. Sono stufo di sentire queste voci. Se abbiamo fatto degli errori, a livello collettivo, magari è perché abbiamo agito troppo sul mercato"
Pallotta poi, come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", si guarda indietro. «Nella prima parte di stagione non abbiamo vinto per diverse partite. Assurdo visto il talento che avevamo in campo. Se avessimo vinto qualche gara in più, avremmo quasi gli stessi punti della Juve o addirittura saremmo primi, e questo è frustrante. Ci vuole tempo. Magari mi sbaglio, ma penso che la maggior parte delle persone si fidino di ciò che stiamo facendo. So che c’è frustrazione. Vogliamo vincere lo scudetto, ma ci stiamo arrivando. Abbiamo commesso errori, però li abbiamo corretti. Io non vado da nessuna parte. Ho uno stadio da costruire».
Quesito: vi è parso che nella lunga chiacchierata qui sintetizzata manchi almeno un argomento caldo? Esatto. Sul rinnovo di Totti (e a dire anche il vero sul futuro di Sabatini) neppure una domanda e, così facendo, neppure un accenno. Un peccato, no?
(M.Cecchini)
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