Momento dopo momento, passo dopo passo, ma sempre un po’ di più, sempre un po’ più in la. La Roma pallottiana è ancora più americana, tanto che quasi tutti i rami d’azienda, strategici e non, oramai fanno capo a Boston. E dopo gli ultimi due ufficializzati giorni fa (Mitty Arnold direttore generale per il Licensing e Merchandising e Paul Rogers nuovo responsabile dei media digitali) prossimamente ne verranno ufficializzati anche altri due: Sean Foley come responsabile dei global media business e Mark Giovino come direttore del global sales . Altri due uomini marchiati Raptor, altri due uomini di Pallotta, altri fili che verranno seguiti e tirati direttamente da Boston. Se non fosse che a Roma ci sono manager come Baldissoni, Sabatini e Fienga (oltre a Zanzi, ma anche lui riconducibile direttamente a Pallotta), verrebbe quasi da dire che Trigoria è oramai diventata una succursale di Boston.
rassegna stampa
Pallotta accelera. Club più americano Boston decide tutto
Altri due uomini marchiati Raptor, altri due uomini del Presidente, altri fili che verranno seguiti e tirati direttamente dagli States.
STELLE E STRISCE È chiaro, oramai, che Pallotta ha deciso di tenere sempre più sotto controllo ogni cosa. Vuole che tutto venga gestito direttamente dai suoi uomini, quelli con cui ha costruito una fortuna strada facendo, tra Boston ed il Texas. Lì ad esempio lavorando da tempo Mark Pannes ed Alex Zecca, loro anche qualcosa in più di due uomini di fiducia. Pannes in passato ha già ricoperto la carica di amministratore delegato della Roma (in coppia con Claudio Fenucci) ed ora è l’uomo da cui passa tutto ciò che è inerente lo stadio. Zecca è da sempre il braccio destro di Pallotta, ma negli Usa ora segue da vicino anche il progetto delle sette Academy che nasceranno in giro per gli States. Tutti rami d’azienda guidati a quasi 7mila chilometri di distanza. Come quello commerciale, ad esempio, il cui direttore (Sean Barror) è stato nominato quasi un anno fa, a marzo 2014. O come alcuni angoli della comunicazione, affidati a FleishmanHillard (Kevin Moore è l’uomo di riferimento), che si occupa dello stadio o della comunicazione internazionale. E poi ci sono Legends e CAA Sports, a cui è stata affidata rispettivamente la vendita degli sky box del futuro stadio di Tor di Valle e la ricerca del main sponsor. Tutto profuma di americano, tutto sempre più colorato a stelle e strisce.
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