Pallotta 2: stadio e barriere

Nella giornata di ieri Pallotta, dopo essersi occupato della squadra e del rinnovo di Totti, ha avuto degli incontri sul nuovo stadio - tra coperture finanziarie, sicurezza, vendita degli sky box e altre considerazioni di natura commerciale - e due appuntamenti: al Viminale con il ministro Alfano e nel pomeriggio, a palazzo Valentini, con il nuovo prefetto Paola Basilone.

Non era trapelato nulla riguardo questi incontri e Pallotta ha ottenuto l'effetto sorpresa che desiderava. Ieri, infatti, accompagnato dal d.g Baldissoni e dal capo della sicurezza Gomber, il presidente è stato ricevuto dal ministro dell'Interno per poco meno di un'ora, tempo nel quale ha esposto le sue perplessità sull'attuale situazione dell'Olimpico. Alfano ha preso atto, lui che è sensibile al tema, visto che un mese fa aveva detto: «Giusto preoccuparsi della sicurezza negli stadi, ma non intendiamo avere impianti vuoti». Sempre dello stesso tema si è trattato nel pomeriggio con il nuovo Prefetto, Paola Basilone. Le parti si aggiorneranno di nuovo.

In attesa dell'elezione del nuovo sindaco appare chiaro come i due candidati arrivati al ballottaggio abbiano visioni diverse riguardo il nuovo stadio della Roma. Nonostante questo, a Boston e Trigoria si dicono certi della bontà del progetto presentato e non temono un'eventuale ritiro del bollino di pubblica utilità, anche nel caso di vittoria della candidata 5 stelle, a patto che le prescrizioni imposte da Marino siano rispettate. In attesa di un incontro con Malagò (che a Rete Sport ha negato appuntamenti in agenda), le parole di Paolo Berdini, potenziale assessore all’Urbanistica in caso di vittoria della Raggi, potrebbero allarmare Pallotta e i suoi collaboratori: «I mali di Roma – ha detto a Repubblica – vengono da lontano, ma allo stato attuale aggiungere un grande comprensorio da urbanizzare è un crimine contro la città».

(C.Zucchelli)