rassegna stampa

Padoan, ministro romanista: “Soffro tanto”

(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) È tornato da Sydney sa­bato sera, all’ora di cena. Ai cronisti che lo attendevano in aeroporto, ha sussurrato solo poche parole: «Sono stanco, fatemi correre a casa». Nell’ap­partamento di via Cassia,

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(Gazzetta dello Sport-A.Catapano)È tornato da Sydney sa­bato sera, all’ora di cena. Ai cronisti che lo attendevano in aeroporto, ha sussurrato solo poche parole: «Sono stanco, fatemi correre a casa». Nell’ap­partamento di via Cassia, a po­chi passi da Ponte Milvio, lo aspettavano la signora Maria Grazia, la compagna di una vi­ta, e un televisore sintonizzato sulla Roma, l’altra passione che scandisce le sue giornate fin da quando era bambino, ben prima, cioè, che «si inna­morasse» della macroecono­mia e dei suoi perversi effetti collaterali. Del professor Pier Carlo Padoan, 64 anni, già consigliere di D’Alema (altro romanista) e vicesegretario generale dell’Ocse, ora neo ministro dell’Economia, si conoscono l’eccezionale curriculum che lo ha reso un tecnico neces­sario, più che prestato, alla po­litica, e l’eccezionale tifo calci­stico per cui non si sbaglia a de­finirlo il ministro più romani­sta del primo governo Renzi.

Davanti  alla  tv Alle 23 di un sabato pieno di pathos politico e sportivo, la moglie Maria Grazia risponde all’ennesima telefonata: «Mio marito è mol­to stanco, il viaggio è stato lun­go, ma non gli ha impedito – racconta – di gioire per la vitto­ria della Roma a Bologna». Non sbaglia, perciò, chi defini­sce Padoan un «romanista sfegatato». «Proprio così – confer­ma la moglie –, e fin da ragaz­zo. Mio marito tifa e, a volte, soffre per la Roma. Non è un modo di dire, lui soffre vera­ mente». Avendo maturato una certa conoscenza dell’ambiente romanista, non facciamo fa­tica a immaginare un distinto professore di Economia scal­darsi e parlare alla tv… «Perché allo stadio – prosegue la signo­ra Maria Grazia – non ci andia­mo da parecchio. Siamo stati all’estero per anni e ora ci tro­ viamo più comodi nel nostro  salotto. Anche le nostre due fi­glie sono romaniste, mentre io, che provengo da una famiglia di laziali, simpatizzo per la Fio­rentina, ma da prima che le strade di mio marito e Renzi si incrociassero».

Nel cuore Non va allo stadio (e chissà che non ricominci da ministro), ma a Trigoria conoscono bene il Padoan che non disdegna le maglie autografate dai calciatori. «Ovviamente stravede per Totti – chiude la moglie – lo porta nel cuore». Gli italiani, invece, porteranno il ministro nel… portafogli.