rassegna stampa

Ottovolante senza paura: Fonseca carica la Roma

LaPresse

Col Cagliari ottava formazione in 9 gare, ma il tecnico ringhia: "Chi teme la pressione, vada a coltivare patate"

Redazione

Alibi». Sostantivo maschile. Dal dizionario Treccani: "Scusa, pretesto giustificazione". Non sappiamo come finirà la stagione della Roma, ma da ieri Paulo Fonseca cancella questa parola dal suo vocabolario in un modo che gli fa onore. Così, alla domanda se temesse la pressione del celebre "ambiente romano", il portoghese gonfia il petto. "Chi non vorrebbe convivere con questo tipo di pressione? Se uno non è in grado di sopportarla, non può fare il calciatore professionista. La pressione c’è ovunque, in particolare dove si vuole vincere. Chi non è in grado di reggerla, dovrebbe prendere un appezzamento di terreno e mettersi a coltivare patate. In questo modo sarebbe più rilassato. Nel calcio c’è pressione e va accettata. Anzi, ben venga". Con queste premesse, il fatto che la Roma oggi sfidi il Cagliari schierando l’ottava formazione diversa in 9 partite non preoccupa Fonseca, concentrato più sul rendimento dei suoi che sulle critiche o sul destino.

Fonseca comunque, come si diceva, non cerca alibi. "Voi non avete accesso allo spogliatoio nel post-partita, ma giovedì c’era profonda insoddisfazione per non aver vinto. Noi vogliamo farlo sempre". Per questo il turnover obbligato, riporta il discorso sugli infortuni. "Stiamo facendo di tutto per prevenirli – dice il tecnico –. C’è una politica rispettosa dei parametri scientifici. Ma non succede solo nella Roma, bensì in tutte le squadre europee che competono in diverse manifestazioni. Perciò mi chiedo se tutti siano incompetenti, oppure se queste partite ravvicinate siano adeguate a un calciatore".