rassegna stampa

Osvaldo: «Roma, quanto mi manchi. Torno presto»

(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) – Considerando che in sala c’era già Raoul Bova, quando si è affacciato lui sulla scalinata della sala della Protomoteca, in Campidoglio, qualcuno stavolta ha veramente pensato fosse arrivato...

Redazione

(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) - Considerando che in sala c'era già Raoul Bova, quando si è affacciato lui sulla scalinata della sala della Protomoteca, in Campidoglio, qualcuno stavolta ha veramente pensato fosse arrivato Johnny Depp.

Un po' per il look, un po' per la somiglianza, un po' per lo stile di anelli e orecchini. È stato un attimo. Poi, anche per la vicinanza di Walter Sabatini, tutto è tornato alla normalità. Sempre ammesso che Osvaldo sia ancora la normalità. La Roma gli manca e lui manca alla Roma.«Durante la sfida con il Cesena si è avvicinato e me l'ha anche chiesto: "Uhm, sentite la mia mancanza eh?"», ha detto ieri Luis Enrique a Trigoria. Per ora no, visto che i giallorossi hanno preso a volare ed allora la sua assenza ed i suoi gol, quelli che gli hanno permesso di essere premiati dal Campidoglio come «Atleta dell'anno 2011», pesano di meno sul conto finale. «Ma lui diventerà un campione, ne sono certo», dice il d.s. giallorosso Walter Sabatini. Recupero «Sono orgoglioso di ricevere questo premio, finora non ero riuscito a fare grandi cose», ha detto l'attaccante della Roma in Campidoglio. (...)

Futuro Intanto, tutti i compagni hanno sempre una parola di riguardo per lui, in questo momento ai margini. E lui ha parole d'affetto per loro. In particolare per Erik Lamela, argentino come lui, l'uomo con cui a Udine arrivò alle mani. Dopo quel fatto, tra Osvaldo e Lamela sembra scoppiata non solo la pace, ma anche un'intesa che va oltre. «Non so se Erik potrà diventare un altro Totti, ma credo che ci arriverà molto vicino. Secondo me lui finora ha espresso appena il 50% delle sue potenzialità». Con un Lamela così, però, per Osvaldo potrebbe esserci anche qualche difficoltà in più al rientro. «Ma no, la concorrenza avanti può solo che far bene alla squadra. Sono contento che gli altri attaccanti stiano facendo così bene». Lui, del resto, dalla squadra non si vuole davvero staccare. E ogni partita la segue lì, da bordo campo, a fianco della panchina. «Sono fatto così, sono un passionale, mi piace stare con i compagni». Che lo aspettano a braccia aperte, sperando che ritorni il prima possibile.