È finita nel modo peggiore, scrive Alessandro Vocalelli su La Gazzetta dello Sport. Esattamente come questa storia era cominciata: dalla rottura, inaccettabile, da parte di Zaniolo. Già, perché si può discutere sul modo con cui la trattativa interna ed esterna si è sviluppata - anche a livello di comunicazione - ma non c’è dubbio che i quindici giorni più lunghi ed amari per la Roma siano cominciati con lo strappo del giocatore. Era deluso per il mancato rinnovo? Si aspettava di essere ceduto già a luglio? Non si è sentito, neppure tecnicamente, al centro del progetto giallorosso? Niente, e questo deve essere chiaro, può in qualche modo giustificare il tentativo di forzare la mano e pretendere un trasferimento alle sue condizioni.
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Ora Zaniolo deve ritrovare Mou, la Roma e i tifosi
Ora non c’è più tempo per guardare, come ha detto Tiago Pinto, agli interessi personali
Ora però non c’è più tempo per guardare, come ha detto Tiago Pinto, agli interessi personali. Quattro passi indietro ufficiali - con la società, con Mourinho, con i compagni e con il pubblico - nella speranza di riuscire a recuperare se non un rapporto d’amore, che sembra impossibile, una relazione meno tormentata con tutto l’ambiente. Non solo nel calcio, essere professionisti non basta. Ma - e vale per tutti - è fondamentale essere anche professionali.
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