Sette giocatori in uscita e quattro in entrata. Sono in tutto 11 le operazioni della Roma considerate sospette dalla Guardia di Finanza, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. ognuna legata almeno ad un'altra. Si parte dal 2017, quando l'asse tra Roma e Sassuolo era già mente da un po'. È l'estate in cui Eusebio Di Francesco dai neroverdi sbarca a Roma e con lui torna pure Lorenzo Pellegrini (che non è tra gli indagati). I due Club trattano a lungo Berardi, alla fine arriva Gregoire Defrel, pagato 20,375 milioni di euro (2.884.000 a bilancio nel 2017, il resto nel 2018). Contemporaneamente, però, la Roma cede al Sassuolo due gioielli del vivaio: Riccardo Marchizza (capitano della Primavera) per 3 milioni e Davide Frattesi per 5, mantenendo percentuali di rivendita su entrambi (50% Marchizza, 30% per Frattesi). Le operazioni furono parallele e il costo dei baby fu scalato dal prezzo di acquisto di Defrel. Poi nel 2018 l'operazione fatta con l'Atalanta, a cui la Roma cede Marco Tumminello, promettente attaccante della Primavera. Contemporaneamente in giallorosso sbarca Bryan Cristante, in prestito proprio per 5 milioni di euro. la stessa cifra. Il centrocampista sarà poi messo a bilancio l'anno successivo, quando la Roma ne acquisirà il cartellina, per 27.6 milioni di curo. Il 2019, invece, è l'anno dello scambio Spinazzola - Luca Pellegrini. che fece discutere per la valutazione del terzino giallorosso, che aveva giocato solo 18 gare in A, tra Roma e Cagliari (in prestito). Quindi il 2021. con l'operazione messa in piedi tra Roma e Verona per portare in giallorosso il difensore albanese Kumbulla, uno dei pezzi pregiati del mercato dell'epoca. Ai veneti andarono Cetin, Cancellieri e Diaby.
Forzaroma.info
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La Gazzetta dello Sport
Operazioni sospette: da Spinazzola a Cristante e gli altri scambi
Tra le mosse di mercato della Roma ci sono anche Frattesi e Kumbulla
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