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rassegna stampa

Olsen, n°1 di Svezia. Dovrà parare pure i dubbi dei tifosi

LaPresse

Il portiere di origine danese deve far dimenticare il brasiliano ai supporter romani. Grandi riflessi, deve crescere in posizionamento e palle alte

Redazione

Robin Olsen avrà bisogno di tutta la sua mole (è alto quasi due metri) per raccogliere l’eredità di un gigante del ruolo come Alisson, scrive Giuliano Adaglio su "La Gazzetta dello Sport". Normale che le aspettative siano alte e che nella tifoseria ci sia un po’ di scetticismo: è stato così anche per Szczesny e per lo stesso Alisson prima che entrambi conquistassero a suon di prestazioni la fiducia del popolo della Roma. Olsen non viene da un grande club, né da un torneo di prima fascia, ma è tutt’altro che sprovveduto: da due anni è titolare della nazionale svedese, capace di estromettere Olanda e Italia dai Mondiali, per poi issarsi fino ai quarti di finale in Russia. Con Malmoe, Paok e Copenaghen ha accumulato esperienza internazionale (46 partite nelle coppe europee), vittorie di squadra (2 campionati danesi e 2 svedesi) e premi individuali, ma soprattutto ha imparato a guadagnarsi il posto partendo dalle retrovie.

In nazionale il numero uno è il monumento Isaksson, ma l’allora c.t. Hamren comincia a pensare a lui per il futuro: una decisione lungimirante, perché Olsen, figlio di danesi, avrebbe potuto giocare anche per i cugini. "Non è stata una scelta facile – ha ammesso – ma in Danimarca ci sono tanti portieri di talento e credo che le mie opportunità siano maggiori con la maglia della Svezia". A suon di parate conquista la fiducia del nuovo c.t. Andersson che ne fa un cardine della nazionale svedese, con la quale alterna prestazioni sontuose ad altre meno convincenti come quella di Saint-Denis contro la Francia, dove con un’uscita avventata regala il gol qualificazione a Payet. Quello del posizionamento e dei palloni alti sembra essere il suo limite maggiore: anche ai Mondiali non è parso irreprensibile da questo punto di vista, specie in occasione del gol su punizione di Kroos. Olsen resta un portiere affidabile che, pur non avendo il gioco palla a terra e la capacità di distribuzione del suo predecessore brasiliano, può contare su ottimi riflessi e su una grande reattività.