Per chi ha vissuto i giorni palpitanti in cui i muri di tutti i generi – da quelli fisici (stile Berlino) a quelli culturali (l’apartheid) – erano solo ostacoli da abbattere per far lievitare i sogni, adesso è tempo di riflusso. I tifosi della Roma - scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport" - possono umilmente sperare che la loro fortezza privata, quella che ha come primi chiavistelli Robin Olsen e Kostas Manolas, possa reggere domani a Mosca senza problemi. Il significato, a quel punto, sarebbe evidente: la squadra giallorossa avrebbe già mezzo piede negli ottavi di Champions, a meno di risultati inaspettati nei restanti incroci con Real Madrid e Viktoria. Un risultato che farebbe esultare la proprietà Usa, che respinge le ipotesi di cessione del club al magnate ceco Daniel Kretynski, il cui nomi da tempo circola negli ambienti finanziari (peraltro insieme a quelli di arabi e cinesi).
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Olsen e Manolas, parola alla difesa: Roma da blindare
Passaggio del turno più agevole non subendo reti col Cska a Mosca. I difensori: "Sì, siamo in crescita"
Se è vero che in campionato l’attacco della squadra di Di Francesco continua ad essere poco brillante ma in linea con la produzione dello scorso anno (18 gol), è la retroguardia invece ad essere più in difficoltà, visto che è passata dall’aver subito 6 reti in 11 giornate alle 14 attuali. In Champions, però, il percorso al momento è stato diverso sia per quanto riguarda la parte offensiva (dopo 3 match: 4 reti nel 2017 contro le 8 del 2018), sia per ciò che concerne il fronte difensivo (4 al passivo contro 3). Motivo in più per credere che davvero la Roma sa trasformarsi in Europa e che quindi a Mosca sperare nell’impresa si può.
Come detective in questo piccolo giallo d’inizio stagione, anche lo stesso Manolas fa fatica. Ciò non toglie, però, che l’ottimismo resti la sua chiave interpretativa del futuro prossimo. "Questa differenza di rendimento non me lo spiego – ha detto poco tempo fa –. Io entro sempre in campo per vincere. Certo, l’atmosfera in Champions è più bella rispetto a quella della Serie A. Niente è impossibile. È ovvio che non siamo tra le favorite, ma ce la possiamo giocare con tutti". Con queste premesse, anche la trasferta di Mosca contro il Cska non può far paura ad un guerriero come lui, nonostante l’impegno non sia da prendere sottogamba. A dispetto del 3-0 finale, infatti, soprattutto in avvio la squadra russa è stata pericolosa e Olsen ha dovuto brillare per evitare problemi. Facile immaginare perciò che il Cska –sogni il colpaccio anche domani. Per questo a volte i muri possono anche servire.
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