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Olimpico, Dybala e voglia di coppa: il Feyenoord ora non fa paura

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L'argentino si è allenato sia martedì sia ieri. Questa mattina ci sarà il provino decisivo, per capire se potrà essere della partita o meno dopo l'affaticamento muscolare all'adduttore destro
Redazione

Bisogna vincere e, possibilmente, anche con due gol di scarto, per evitare la lotteria dei calci di rigore, scrivono Massimo Cecchini e Andrea Pigliese su La Gazzetta dello Sport. E bisogna farlo in una notte che sarà ancora una volta speciale, con un Olimpico sold out per la 29a volta in questa stagione. E allora servirà tutto quello con cui Mourinho e la Roma sono in grado di riempire la partita: cuore, energia, intensità. Ma anche acume tattico. Molto dipenderà dall'eventuale utilizzo o meno di Dybala. Ma Mou, a prescindere, la partita se la giocherà pressando alto, per togliere fiato e idee al Feyenoord. Nelle partite da dentro o fuori difficilmente Mourinho sbaglia, basti pensare che nelle 50 sfide da knock out che finora ha disputato in Europa ne ha vinte 38, perdendone solo 12. Anche se poi Mou sa bene che stasera per l'eventuale qualificazione peserà molto lo stadio. "Voglio 67mila giocatori in più, sono sicuro al 200% che l'Olimpico giocherà con noi. E sono sicuro anche della mia squadra: se vinceremo andremo avanti, altrimenti saremo stanchi e tristi, ma certi di aver dato tutto".

Da lunedì è praticamente recluso a Trigoria, con la mente fissa al Feyenoord. "Totale rispetto per gli olandesi, ma noi vogliamo vincere segnando due reti. Che poi arrivino all'inizio, alla fine o ai supplementari cambia poco".  Se c'è un giocatore su cui sono concentrate le attese di tutti, quello è Paulo Dybala. L'argentino si è allenato sia martedì sia ieri. Questa mattina ci sarà il provino decisivo, per capire se potrà essere della partita o meno dopo l'affaticamento muscolare all'adduttore destro che lo ha costretto ad uscire nella partita di andata. "Non so se ce la farà - dice Mou -. Per me la questione è se può giocare o meno, perché se è in dubbio è un problema: se inizia rischi di sprecare un cambio dopo 10 minuti, se va in panchina, entra e si fa male magari non hai altri cambi da fare subito dopo". Stasera il baricentro giallorosso sarà più alto del solito, con Paulo che giostrerà negli ultimi 25-30 metri per far male. Ma, soprattutto, averlo aumenterebbe anche le certezze, la consapevolezza e l'autostima della squadra.