rassegna stampa

Nuovo stadio, tempi e trasporti: il Comune non cede. Ma la Roma ora va in pressing

LaPresse

Due appuntamenti nei prossimi 10 giorni: ipotesi di affidare a un ente terzo l’interpretazione della Delibera sulle opere pubbliche

Redazione

Piccoli passi avanti e soprattutto la calendarizzazione di un paio di appuntamenti entro una decina di giorni. Segno di una volontà di trovarsi. Qualcosa si muove nel lento iter che divide – a volte è il caso di dirlo – il Comune e la Roma riguardo il progetto del nuovo stadio, che dovrebbe trovare sede a Tor di Valle. Ieri, si legge su La Gazzetta dello Sport, c’è stato un nuovo incontro tecnico tra le parti, che hanno lavorato in principal modo sulla linea ferroviaria Roma-Lido, destinata ad assicurare gran parte del trasporto pubblico verso lo stadio. Il nodo, com’è noto, è legato alla contestualità dell’apertura dello stadio solo al momento della realizzazione completa delle opere pubbliche, cosa che farebbe correre il rischio ai proponenti di attendere tempi indefiniti.

L’impressione è che il Comune non appaia estremamente morbido nel punto chiave della contestualità. Sul tavolo, però, potrebbe esserci anche un’opzione diversa. Ovvero, dare a un ente terzo (da decidere) la facoltà d’interpretare la delibera comunale che parla dell’argomento e poi rimettersi a quella decisione. L’impressione è che l’amministrazione non voglia cedere parte delle sue facoltà ad altri, sapendo tra l’altro come la minaccia (si fa per dire) del proponente di andare al Tar sembra essere un’arma a doppio taglio, perché solo per avere una sentenza bisognerebbe aspettare circa un anno. Morale: meglio trovare un punto di compromesso. Altrimenti sarà rottura ed eventuale "fuga" nel comune di Fiumicino, che aspetta a braccia aperte l’eventuale Piano B.