rassegna stampa

Nuovo stadio, avanti tutta ma con tempi ancora lunghi: pronto nel ’23?

LaPresse

Se il progetto andrà in porto, Friedkin riconoscerà una sorta di bonus a Pallotta

Redazione

Era il sogno di James Pallotta e sarà fondamentale anche per Dan Friedkin. Lo stadio di proprietà della Roma, il cui progetto è stato valutato, ad oggi, circa 80 milioni (cioè quelli spesi fino a questo momento), continuerà ad essere una parte determinante del presente, ma soprattutto del futuro del club giallorosso. Come riporta 'La Gazzetta dello Sport', se tutto andrà in porto, come Friedkin e i suoi collaboratori credono, verrà riconosciuto una sorta di bonus a Pallotta, prima però andranno sistemati gli ultimi tasselli fondamentali. Nella migliore delle ipotesi si potrebbe iniziare a costruire entro la fine del 2020 e giocare la prima partita nel 2023, ma sono date soltanto verosimili. Il testo della Convenzione urbanistica non sarà in aula in Campidoglio prima di febbraio-marzo, salvo rivoluzioni politiche al momento non prevedibili, perché restano tutta una serie di passaggi (dalle opere pubbliche alle gare d’appalto europee) che non hanno tempi facilmente definibili. L’imprenditore ceco Vitek non è ancora ufficialmente proprietario dei terreni al posto di Parnasi, ma ormai da settimane si sta interfacciando con i proponenti in attesa che il suo nome subentri a pieno titolo. Vitek, immobiliarista di Brno, ha un patrimonio di 3,4 miliardi di dollari e ha concluso un accordo con Unicredit per rilevare i debiti di Euronova con la banca: in questo processo i terreni di Tor di Valle sono stati valutati circa 50 milioni e tutto dovrebbe diventare ufficiale entro metà gennaio. A quel punto la Roma sarà già di Friedkin e insieme i due cercheranno di concludere quello che era il sogno di Pallotta.