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Hanno fatto quasi tutto loro, gli ex romanisti: Medhi Benatia con la rete decisiva e l’incauto retropassaggio che si è trasformato nella migliore delle occasioni per il pari, Miralem Pjanic con la quantità industriale di traiettorie disegnate per i compagni e la traversa colpita dopo una lunga fuga in territorio giallorosso, e Szczesny, avvinghiato alla fine dai compagni in un abbraccio corale e significativo per aver salvato l'occasione di Schick. "Siamo ancora la squadra da battere", dice orgoglioso Benatia. Dopo l’infortunio e un periodo opaco è tornato al top e con lui non si passa: da quando è tornato titolare la Juve ha smesso di prendere gol, ricorda Alessandra Bocci su "La Gazzetta dello Sport".
"Sono contento per la vittoria, perché la Roma è una grande squadra, una rivale per lo scudetto e noi stiamo lavorando da mesi per continuare a vincere in Italia", ha detto il marocchino. "Con questo atteggiamento possiamo riuscirci, lo stiamo dimostrando. Vincere con un mio gol poi è una felicità in più, ma avremmo dovuto chiudere la partita segnando il secondo e il terzo gol, invece nel finale abbiamo rischiato. Colpa del mio errore. È stata un’esitazione, un malinteso mio con Chiellini che ci poteva costare tanto, ma per fortuna Szczesny è stato fenomenale". Sono passati sette anni e undici mesi dall’ultimo successo della Roma a casa Juve e la strana coppia di ex romanisti Szczesny-Benatia passerà un buon Natale come tutta la Juve.
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