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Era già successo altre volte, puntualmente concluse con una sconfitta della Roma. Con l'Inter in campionato ad esempio, ma anche contro Lilla e Viktoria Plzen in Europa League. Insomma, quando Matias Soulé non gira allora diventa anche tutto molto più difficile per la Roma. Se l’argentino non si accende anche i giallorossi faticano a carburare, soprattutto dal punto di vista offensivo. E la cosa - scrive An dra Pugliese su La Gazzetta dello Sport - si è ripetuta pure domenica sera, contro il Napoli. Conte da quella parte ha predisposto una "gabbia" particolare per l'argentino, con la marcatura strenua di Buongiorno e il raddoppio continuo di Olivera. Per Soulé, quindi, gli spazi per far male si sono ridotti e quando Matias non ha modo di sprintare, rientrare o fare l'uno contro uno a campo aperto poi va in difficoltà. è stata una delle cause della scarsa produzione offensiva della Roma: solo due tiri in porta. E senza gli spunti di Matias, la Roma si è quindi arenata. Anche perché il resto dell'attacco non ha la giusta brillantezza, né la qualità dell'argentino. Ferguson ha fallito l'ennesima occasione, Baldanzi da falso nove ha provato (invano) a dar fastidio e Dybala e Bailey sono ancora molto indietro. Tra Ferguson e Dovbyk è arrivata la miseria di tre gol in due. Troppo pochi per sognare davvero. E allora bisogna riaffidarsi proprio a Soulé, che in campionato ha segnato finora 4 reti e regalato appunto due assist. Considerando che la Roma finora ha segnato 15 reti, vuol sostanzialmente dire che il 40% delle reti giallorosse è passato dai piedi di Matias.
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