Una botta tremenda. Per le dimensioni, e perché inattesa. Al di là delle gioiose e presuntuose sciocchezze scritte e pronunciate sulla stampa catalana il giorno del sorteggio della Roma, con Messi dalla tua parte, 31 partite senza perdere in Liga e un 4-1, per bugiardo che fosse, rimediato all’andata nessuno poteva aspettarsi la rovina romana.
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No Messi no party: se non segna Leo, Barcellona a secco
Poter contare su uno dei due migliori giocatori del mondo e vincere solo una Champions negli ultimi 7 anni è un peccato capitale
Come riporta "La Gazzetta dello Sport", poter contare su uno dei due migliori giocatori del mondo e vincere solo una Champions negli ultimi 7 anni è un peccato capitale. E viene rinfacciato al presidente Bartomeu. Additato per essersi nascosto dietro a Messi e aver tradito la cantera per la cartera, il portafogli.
Bartomeu e la sua pletora di dirigenti sono sulla graticola, ma non sono soli. Sul banco degli accusati è apparso persino Messi: perché non ci mette mai la faccia, non parla, non spiega, non difende, non comunica. Peggio di lui è messo Ernesto Valverde rispettato e considerato per pensieri e parole sensate e intelligenti ma uscito bastonato tatticamente dalla doppia sfida con Di Francesco, schiacciato dal peso di partite per lui inusuali, bloccato al momento di prendere soluzioni e colpevole di aver snaturato l’essenza del gioco del Barça, irriconoscibile all’Olimpico con quella serie di inutili e sballati lanci lunghi, incapace, il re del possesso, di mettere in fila tre passaggi. Il processo popolare immediato è partito, gli imputati molteplici, il verdetto incerto. Il Barça deve ritrovarsi, e non sarà facile.
(F. M. Ricci)
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