Cosa può cambiare di così profondo in soli 5 giorni? Difficile dirlo, esattamente come è difficile pensare che l’Edin Dzeko meraviglioso di lunedì scorso in Nazionale sia lo stesso giocatore di ieri, capace invece di divorarsi almeno un paio di gol (quasi) fatti, sbagliando poi tanto altro ancora. Il tutto in 5 giorni, appunto, quelli passati dal 2-0 della Bosnia a Sarajevo allo 0-2 della Roma di ieri. Sempre con Dzeko protagonista, nel bene e nel male.
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Nervi, stanchezza e due gol divorati: Dzeko rivede il tunnel
Di Francesco non ha gradito gli errori e l’atteggiamento del centravanti: la Roma non può permetterselo così scarico
Se lo chiedono anche la Roma e Di Francesco, che nelle segrete stanze - scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport" - non hanno gradito non solo gli errori, ma anche l’atteggiamento del centravanti giallorosso durante il caos successivo all’espulsione di Milinkovic Savic. Con tanto di discussione tra lui e Morgan De Sanctis, il team manager, finita con una serie di imprecazioni di Dzeko e una bottiglietta scagliata a terra. Una versione parla di come Dzeko fosse arrabbiato per il campo troppo bagnato e l’erba alta, un’altra di come il destinatario delle lamentele fosse il tecnico.
Il fatto è che la Roma non è nelle condizioni di avere Dzeko così "scarico", soprattutto in questo momento, in cui si gioca una bella fetta di stagione tra campionato e Champions. Ed in cui Schick è ai box per un problema fisico. E allora l’unica medicina è quella di provare a ricaricarlo subito, già da oggi. Ieri, ad esempio, Dzeko è stato molto meno dentro la partita rispetto al solito (appena 37 i palloni giocati, di cui 11 sbagliati) e non è solo una questione di errori sotto porta. Forse è anche un problema di stanchezza mentale, di impegni a raffica, uno dietro l’altro.
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