Alla fine, le loro facce sembravano essere un film malinconico, scrive Massimo Ceccini su La Gazzetta dello Sport. Carles Perez e Gustavo Villar hanno scoperto la Roma nel giorno più triste di questo primo scorcio dell’era fonsechiana, mentre i quasi tremila tifosi giallorossi erano uno spettacolo di dedizione e tifo. Forse i due ragazzi si saranno chiesti: dove siamo? Fa fede questa squadra così molle da farci rimpiangere la Spagna o questa gente fantastica che sembra non abbandonarci mai? Obiettivamente, con Perotti e Pastore in panchina, l’ingresso di due ragazzi appena arrivati è parso quasi un messaggio di Fonseca alla dirigenza. Come dire, questi mi avete comperato e questi devo utilizzare.
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Nella crisi finiscono pure Perez e Villar. E Florenzi a Valencia…
Esordio triste per i due giovani spagnoli. Il mercato sembra aver indebolito la squadra. L’ex capitano non era l’origine di tutti i mali
La Roma - che nelle ultime due settimane ha perso Zaniolo e Diawara - si presenta allo sprint per la Champions più debole di prima, visto che non paiono essere arrivati due calciatori (per ora) al loro livello. E questo non è una sorpresa. Infatti, come caricare di responsabilità simili due ragazzi come Perez e Villar, che ancora devono ambientarsi ad un tipo di calcio assai diverso rispetto a quello spagnolo? Occhio, però, perché l’impressione è che debbano crescere in fretta.
La sensazione è che nella prima partita in cui la squadra giallorossa ha giocato senza Florenzi, non ci sarebbe stato bisogno di perdere in modo così netto. Era davvero l’ex capitano l’artefice della banda del buco? Le risposte, come sempre, non possono essere ultimative. Quello che resta, ora, è lo sconcerto di Fonseca, che si dice preoccupato e alle prese con una gara inspiegabile.
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