Amore, rammarico e perplessità. Tre sentimenti molto diversi tra di loro, ma stavolta racchiusi tutti insieme, nella stessa anima. Quella che lega la Roma al Cagliari e viceversa, con tre rossoblù che nella Capitale hanno lasciato un segno indelebile, scrivono Andrea Pugliese e Roberto Pinna su "La Gazzetta dello Sport". Sentimenti forti, come quelli che legano ancora i tre rossoblù Luca Pellegrini, Radja Nainggolan e Robin Olsen alla Roma.
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Nainggolan, Pellegrini e Olsen: Sardegna in giallorosso
I tre giocatori del Cagliari legati in modo diverso alla Roma: Radja resta nel cuore, Luca rimpianto e Rob tornerà
Quello tra Nainggolan e Roma è un rapporto senza fine. È stato troppo forte, troppo intenso per esaurirsi. Tanto che all’andata Radja venne omaggiato anche di una standing ovation, un riconoscimento per quanto fatto nei suoi 4 anni e mezzo in giallorosso. Nainggolan è entrato nel cuore della gente per il suo modo di giocare, per il suo dare sempre tutto e anche per la sua avversione alla Juve. Lui che parla un po’ con accento sardo e un po’ con quello romano, oggi è il condottiero che di un Cagliari che cerca di uscire da un periodo di 10 gare senza successi.
In molti, invece, a Roma continuano a chiedersi se non sarebbe stato meglio crescerlo in casa Luca Pellegrini, lui che a Trigoria ci è di fatto nato. In estate, invece, è andato alla Juve nell’ambito dello scambio con Spinazzola, ma che per farsi uomo ha scelto la Sardegna già dalla scorsa stagione.
E poi c’è Robin Olsen, uno che a Roma ha pagato l’eredità di un mostro sacro come Alisson, finendo addirittura in panchina con l’arrivo di Ranieri. Silenzioso Olsen lo è rimasto anche a Cagliari, dove però nel girone d’andata ha conquistato tutti. A gennaio il rientro di Cragno lo ha riportato in panchina, per una storia d’amore che anche qui sembra senza lieto fine. A giugno tornerà a Roma. Ma non per restarci.
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