rassegna stampa

Mr. Frosinone, Stirpe all’attacco: “Noi senza paura. A Ciofani dico…”

Il presidente sfida la Roma: "Ci servono punti. E se segna Daniel, pronto un Rolex come quello che gli hanno rubato"

Redazione

Una notte in trincea? E chi l’ha detto. Una notte da "leoni" di Ciociaria? Perché no. Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone e vicepresidente di Confindustria con delega al Lavoro e alle Relazioni Industriali, va in campo con i suoi "umanissimi" eroi e vuole meritarsi il sogno di una serata da circoletto rosso, o giallorosso, fate voi, con una partita di coraggio e sofferenza, in quella che sarà anche la sfida del cuore contro la Roma, l’altra squadra per cui ha sempre tifato. "Sarà una partita particolare per me, lo dico apertamente – ammette il patron a La Gazzetta dello Sport –: evocherà ricordi e suggestioni, mi emozionerò senz’altro nel valzer della memoria, ma il mio Frosinone vuole vivere il presente giocando a viso aperto e, soprattutto, vuole fare punti pesanti: questa è l’altra verità".

E, certo, affrontare la "sua" Roma nel nuovo stadio di Frosinone intitolato a suo padre Benito, aggiunge al contesto un forte motivo di orgoglio personale.

"Certamente, è così. Dentro di me, provo questo sentimento. E riaffioreranno tanti momenti, uno fra tutti: quello di un Roma­-Fiorentina di fine anni Sessanta che andai a vedere con mio padre, tifoso come me dei giallorossi. Segnò Amarildo, un gol che non dimenticherò mai. Ci abbracciammo a lungo in tribuna. E poi a casa custodisco gelosamente anche la maglia di Francesco Totti, guai a toccarla... Sarà anche una bella rimpatriata tra persone che si vogliono bene. Tanti amici romani, a cui tengo, mi hanno chiamato per annunciarmi la loro presenza e chiedermi le coordinate per raggiungere lo stadio. Non sarà una partita come tutte le altre".

Il Frosinone è in chiara ripresa dopo il colpo in trasferta contro la Sampdoria di due giornate fa: sono maturi i tempi per la prima vittoria in A in casa, allo Stirpe, a lungo, troppo a lungo, rimandata?

"Credo proprio di sì. E lo dico perché il nostro allenatore Baroni è riuscito a inculcare nella testa dei giocatori la consapevolezza che possiamo dire la nostra contro chiunque. Abbiamo avuto in casa, soprattutto all’inizio del girone d’andata, un atteggiamento arrendevole che ci ha complicato il piano salvezza, ma ora le cose sono cambiate. E all’obiettivo io credo fermamente: le nostre possibilità restano intatte, perché abbiamo avuto finora il merito di restare aggrappati al treno che porta al traguardo. Contro Spal e Parma saranno sfide decisive, ma io resto concentrato sulla Roma. E col contributo di tutti, anche di noi dirigenti, arriveremo presto al dunque e ci toglieremo tutti i dubbi. Ma dobbiamo, questo sì, sbloccarci in casa. E ci sbloccheremo presto".

Fosse a Frosinone, il crack Zaniolo vi avrebbe portato magari fuori dalla zona a rischio. Non ci avevate fatto un pensierino l’estate scorsa?

Ma lui per la verità è stato oggetto di una transazione tra Inter e Roma. E la Roma l’ha voluto per metterlo in campo, noi non avremmo potuto competere con loro nella trattativa. Però abbiamo portato a Frosinone ragazzi come Pinamonti e Cassata, che sono il futuro del calcio italiano e una certezza per noi. Il loro valore sta venendo fuori con chiarezza. E aggiungerei anche Ghiglione e Valzania: daranno il loro contributo lungo il sentiero della salvezza.

A Ciofani hanno appena rubato il Rolex a Roma e lei ha cercato in settimana di consolarlo: se segna il gol della vittoria, lei che fa?

Glielo ricompro, su questo non ci sono dubbi. Stia tranquillo Daniel, pensi solo alla partita e a vincere, all’orologio ci penserò io...