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La Gazzetta dello Sport

Mourinho, serve la svolta: “I giocatori sono con me”

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L’allenatore portoghese teso dopo le ultime delusioni: "Non sono soddisfatto. Il Sassuolo? Ha più qualità di noi"

Redazione

C’è da cancellare la delusione di San Siro con l’Inter, ma anche il mezzo passo falso interno con il Genoa di domenica scorsa, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Insomma, non è stata una settimana positiva per la Roma quella che si conclude oggi a Reggio Emilia, in casa del Sassuolo. Anzi, probabilmente è stata quasi una settimana da incubo, visti anche i risvolti extracampo delle ultime 72 ore. E che non siano stati giorni sereni lo si è capito anche dal nervosismo palesato visibilmente ieri pomeriggio da José Mourinho in sala stampa, a Trigoria. C’è quel "se non mi fate domande sul Sassuolo mi alzo e me ne vado", anche se poi il portoghese non vuole rispondere quando le domande gli arrivano dirette proprio sulla partita di oggi. Evidentemente anche l’allenatore giallorosso si rende conto che – al di là dell’immenso credito che ancora gode nella tifoseria – prima o poi dovrà obbligatoriamente riuscire a dare una sterzata alla squadra. E, di conseguenza, anche alla stagione giallorossa, troppo brutta per essere vera. "Ovviamente non sono contento della stagione, mi aspettavo di più", ammette José. E ci mancherebbe altro, visto che due obiettivi su tre (la qualificazione alla prossima Champions e la Coppa Italia) sono già di fatto sfumati. "C’è la Conference, che non è la Champions ma ci giocano squadre di grande qualità". Oggi Mourinho potrebbe decidere di cambiare qualcosa, sempre alla ricerca della soluzione migliore per far rendere la Roma a dei livelli che meriterebbe. E quindi oggi dovrebbe optare per il 4-3-3, mettendosi a specchio con il Sassuolo. "Ma se giocheremo con tre punte dovremo lavorare bene sulle fasce", dice Mou. Con il 4-3-3 può trasformarsi in corsa in 4-2-3-1 (e viceversa), abbassando i due esterni d’attacco e alzando una delle due mezzali. Che poi sia stata una settimana turbolenta lo si è notato anche per lo sfogo del tecnico a fine gara, subito dopo Inter-Roma. Mou ci torna su così: "Io da sempre ho degli sfoghi, ma quello che mi sono detto con la squadra resta negli spogliatoi. Non lo dico pubblicamente, anche se non posso negare di aver parlato con i ragazzi. Ma nessuno si è offeso. Anzi, i giocatori mi hanno detto che gli piace come lavoro. Io non ho segreti, parlo in faccia e loro non vogliono che cambi".