A testa bassa, senza vinti né vincitori, ma con una certezza: "Uno 0-0 del genere vent’anni fa all’estero non l’avrebbe visto nessuno, questa invece è stata una grande partita, con risultato giusto. Io e Spalletti siamo allenatori migliori di un tempo e la Serie A è appassionante". Parole e musica di José Mourinho, che fotografa una sfida intensa, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Si comincia con i fischi feroci a Spalletti, i cori per Totti (che l’ex capitano ha postato sui suoi social), quelli beceri («O Vesuvio lavali col fuoco») e i tifosi della Sud che su uno striscione rimandano al mittente l’idea del club di risarcire i 400 tifosi che avevano seguito la squadra a Bodo. "Non ha prezzo il nostro amore. Il risarcimento lo vogliamo dal campo fino a fine stagione". Una prima conseguenza, però, è lampante: la tribuna punitiva per Reynolds, Kumbulla, Diawara, Villar e Mayoral. "Spiegare è difficile - dice lo Special One -. Sono messaggi per lo spogliatoio. Purtroppo il calcio è crudele. Quel 6-1 rimarrà nella mia storia ed è difficile perdonare, ma io non metto la croce sopra, conto di recuperarli. Se torneranno dipende da loro. Io ho 13-14 giocatori, perché abbiamo speso molti milioni per “ripulire” quanto era stato fatto prima. Con Cagliari e il Milan giocherà la stessa squadra. Mi avrebbe fatto piacere avere al 70’ due terzini freschi per cambiare la partita, ma non li abbiamo".
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Mourinho: “Risultato giusto, ma io quel 6-1 non lo perdono”
Lo Special One e la figuraccia di Bodo: "Non metto la croce su nessuno"
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