La parola d’ordine è pragmatismo. Mourinho la usa spesso, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, la infila in tutti i suoi pensieri, ne fa quasi un mantra. Insieme ad un altro concetto che l’allenatore portoghese sottolinea spesso che è poi quello del tempo. Ecco, pragmatismo e tempo sono i due binari su cui Mourinho sta costruendo la sua Roma. Uniti da un filo comune che è poi quello della voglia di vincere. "E vogliamo farlo già con la Fiorentina", dice il tecnico della Roma, alla vigilia del suo ritorno ufficiale nel campionato italiano. "I tifosi possono aiutare, ma anche giocare – dice lo Special One –. È un modo diverso di andare allo stadio. Sono stato a Roma da avversario e ho capito la passione di questa gente, che tra l’altro non va allo stadio da più di un anno. E se i tifosi giocheranno con noi, per la Fiorentina sarà più difficile portare a casa dei punti". Succederà, anche perché a ieri erano stati venduti oltre 26mila biglietti sui 32mila disponibili, ma è molto probabile che oggi possano andare esauriti anche quei 6mila tagliandi che sono ancora a disposizione. Il progetto Mourinho, del resto, sa bene come toccare le corde giuste. Nella squadra, ma anche nella gente. Esattamente come sa che la sua Roma parte inevitabilmente dalle retrovie, vista anche la classifica finale della scorsa stagione. "Il tempo è la parola chiave del nostro progetto, quello per cui sono a Roma. Mi nascondo dietro questo concetto. Ma non per il profilo del club, che è un club gigante, al pari di tanti altri dove sono stato prima. Ma quando sono arrivato al Chelsea, all’Inter o al Real Madrid l’idea era chiara ed era quella di vincere subito. La Roma invece è in una situazione diversa, non vince da tanto, la realtà crudele è questa". La speranza di Mou, ovviamente, è quella di vincere, giocando bene. Ma per giocare bene servirà un campo nettamente diverso da quello visto contro il Raja Casablanca, quando l’erba sembrava "sabbiosa", le giocate erano difficili e Smalling si è fatto male (lesione alla coscia sinistra). "Difficile paragonare i campi italiani con quelli inglesi, lì il clima favorisce la loro qualità - chiude l’allenatore della Roma –. Non mi sento di dire che ci sia una correlazione tra le condizioni non buone del campo e l’infortunio di Chris, sarebbe un pensiero cattivo. Di certo il campo non stava bene, dubito che stasera possa essere bello, ma ho fiducia nella professionalità e nell’orgoglio della gente".
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Lo Special One: "Sono stato a Roma da avversario e ho capito la passione di questa gente"
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