Stavolta José Mourinho attacca la direzione di gara e, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, trova un grande alleato: il g.m. tiago Pinto. "Stasera c’è una doppia spiegazione per la sconfitta - dice -: una è che dopo giovedì ci mancavano energie fisiche e mentali, e lo sapevamo che ci sarebbe stata differenza con una squadra che si preparava da tutta la settimana". Le trombe però prendono fiato sul Var, per il quale viene maliziosamente detto che è di Livorno (se sapesse il poco amore che regna fra e città toscane…). "Vorrei sentire una spiegazione dal signor Banti di Livorno, che non è lontano da qua, ma non la sentiamo mai. Ho visto già, è un tocco e non è un fallo. L’arbitro era vicino e non ha dato il rigore, non era da Var e il signor Banti interviene. Se parliamo dei tre punti, finiamo così. Al di là del rigore, dico che la Fiorentina è stata più forte. Ma non stiamo parlando solo di oggi, ma stiamo parlando di Fiorentina, di Bologna, di Venezia, di tanti e tanti episodi e non ci sono spiegazioni. Dov’è il signor Banti? Non so a Coverciano, a Milano... Perché ha chiamato un arbitro come Guida che era a 10 metri e ha visto che non era rigore, perché? Sono spiegazioni che vogliamo e non abbiamo".
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Anche la società attacca. Dice Pinto: "E’ un messaggio collettivo da parte di club, proprietà e città. Abbiamo l’obbligo di migliore, e questo anche per il rapporto on gli arbitri. Penso che siamo migliorati tanto, ma purtroppo viviamo una lotta serrata per l’Europa e continuiamo a non capire nulla. A due giornate dalla fine ci sono situazioni che non capiamo. Oggi è una situazione in più. Stavolta c’è un tocco e non un rigore. Chi conosce le regole sa che non prevede l’intervento del Var. Tutti noi sbagliamo, ma arriviamo alla fine della stagione stanchi".
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