Ieri la Roma in qualche modo ha visto riflesso gli ultimi anni agrodolci, visto che erano cinquemila i giorni passati dall’ultimo trofeo, la Coppa Italia datata 2008, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Per il club giallorosso è il digiuno più lungo degli ultimi 60 anni. Proprio per questo è difficile pensare a una strategia migliore dell’affidare la squadra a un vincente per antonomasia com’è José Mourinho. Con la Coppa Italia e la Conference League ancora da aggiudicare, i rinforzi arrivati a Trigoria hanno reso la rosa più simile ai desideri dello Special One. Se Diawara avesse accettato la corte di Sampdoria, Cagliari e Venezia, chissà se sarebbe arrivato un altro dei “regali” chiesti da Mourinho, ma la Roma guarda giustamente avanti. Il g.m. Pinto negli ultimi giorni ha già acquistato i promettenti baby Surricchio e Ivkovic, entrambi classe 2006. La squadra non è perfetta, ma la striscia di tre vittorie consecutive che “lancia” nel migliore dei modi i giallorossi verso la ripresa del campionato di sabato col Genoa. Occhio, perché per Mourinho la prossima non sarà una partita come tutte le altre. Infatti, il portoghese taglierà il traguardo delle 100 panchine in Serie A. Dire che il bilancio è favorevole appare banale, però meglio ribadirlo: per lui al momento ci sono 49 vittorie, 19 pareggi e 8 sconfitte alla guida dell’Inter, poi 12 successi, 2 pareggi e 9 sconfitte con la Roma. Totale 99. Quanto basta per cercare un weekend indimenticabile. La sensazione, però, è che lo Special One abbia già le idee chiare in vista della prossima stagione, sapendo già di poter contare sul riscatto da parte del Marsiglia di Under e Pau Lopez, per un totale di 20,4 milioni. Se poi anche Florenzi, Kluivert e Olsen fossero riscattati, il tesoretto crescerebbe. In estate Mourinho vuole senz’altro un regista (e Xhaka dell’Arsenal resta il preferito), un altro centrocampista se uscirà Veretout (occhio allo svincolato Grillitsch dell’Hoffenheim) e un attaccante esterno, per la possibile partenza di Perez (e i fari sono su Kostic dell’Eintracht e Guedes del Valencia). Ma il futuro è tutto da scrivere, perché una cosa è certa: quota cento per lo Special One non significa di sicuro andare in pensione.
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Mourinho, 100 in Serie A ma niente tris. Però da luglio sarà rivoluzione
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