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La Gazzetta dello Sport

Mou vede rosso: “Mi sono scusato con l’arbitro. Ora Abraham cambi rotta”

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Il tecnico: "Livello bassissimo di qualcuno. Questa Roma deve dare di più"

Redazione

Sarà una pausa piena di pensieri quella che attende José Mourinho, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Il suo arrivederci è stato bruciante, rosso come la furia che aveva dentro durante la partita e come il cartellino che gli ha sventolato l’arbitro Rapuano. "Sei un pagliaccio" o "Sei un bandito", queste sono le due versioni che il labiale tv e i gossip dell’Olimpico forniscono. Quanto basta per supporre uno stop di un turno (forse due), anche se le scuse finali – fatte anche da altri dirigenti - potrebbero addolcire il referto e, calcisticamente parlando, sembrano un modo per evitare di cercare alibi, anche se la direzione di gara non gli è affatto piaciuta. "L’espulsione è giusta, le mie parole meritavano il rosso – spiega l’allenatore -. Ho parlato con l’arbitro dopo e mi sono scusato, ma del suo modo di arbitrare non voglio parlarne. Ho avuto l’umiltà di scusarmi per le mie parole, ma la sua performance durante la partita la lascio commentare a voi". Ma non può bastare per giudicare una prova che, come ammette lo Special One, ha visto due gare diverse.

"La prima è stata di 70 minuti, l’altra di 20". Ecco, la prima è estremamente deludente, tanto è vero che i tifosi hanno fischiato anche all’intervallo. "Ci sono dei giocatori che hanno un livello bassissimo, perciò dobbiamo riposare. Dal punto di vista individuale alcuni devono fare autocritica che farò anche io con me stesso. Comunque solo una squadra unita come noi fa quello che abbiamo fatto stavolta. Per questo chiamo questi venti minuti quelli della speranza: la speranza di avere Dybala, Pellegrini e tutti gli altri insieme".

Abraham era stato difeso dal g.m. Pinto nel pre partita: "Non posso accettare che una non convocazione si cerchi di giustificarla con quello che succede nei club. Perché se Tammy non va in nazionale perché non ha fatto gol negli ultimi mesi, allora Smalling dovrebbe essere titolare con l’Inghilterra". Eppure, quando a Mourinho viene chiesto perché, pur non avendo Dybala neppure lo scorso anno, la Roma giocava meglio, il portoghese replica: «Ci manca qualcuno che è qui, ma non è lo stesso». L’indiziato pare Abraham (fischiato) e, se si gli si domanda di un recupero psicologico, José sbotta: "Quando diventi un giocatore professionista in un universo di milioni di bambini che lo volevano essere, non hai bisogno dell’appoggio di nessuno, devi dare tutto ogni giorno. Una cosa è sbagliare, un’altra è l’atteggiamento. Ma quale appoggio psicologico? Corri amico, crea problemi a Buongiorno. Quelli che arrivano sono privilegiati. Volpato ha giocato male per colpa mia, ma ci sono altri giocatori che devono avere un livello alto di atteggiamento: non hai bisogno di motivazioni per andare a fine mese a prendere lo stipendio. Dobbiamo tutti dare di più".