Non basta Lukaku. Il fatto che per trovare una partenza peggiore della Roma bisogna risalire al 1950-51 significa molto, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Non basta. Dalla partita col Milan dello scorso torneo a quella di venerdì, la squadra di Mou ha vinto una volta, ottenendo 8 punti su 30 disponibili. Tra l’altro, anche la precedente contro l’Atalanta era stata persa. Paragonare due annate è complicato, ma una cosa è certa: ci sono lavori in corso. Se l’attacco è sempre stato il punto debole della Roma di Mourinho, la difesa finora ha rappresentato il fiore all’occhiello. Eppure quest’anno anche questo reparto è difficoltà, alla luce delle sei reti subite in tre match. Certo, la percentuale delle realizzazioni sui tiri nello specchio è alta, ma innegabile che alcuni dei protagonisti delle ultime due stagioni abbiano dei problemi. Due su tutti: Rui Patricio e Smalling, pasdaran dello Special One e protagonisti di mille battaglie, quasi tutte marchiate in positivo.
La Gazzetta dello Sport
Mou, i conti non tornano. Attacco flop, crisi Smalling: alla Roma serve di più
La lista dei volti nuovi anche nell’ultimo mercato è stata lunga e niente affatto banale. Aspettando di vedere quello che potrà dare Romelo Lukaku, accolto come una sorta di salvatore della patria giallorossa, se si eccettua il franco-algerino Aouar (peraltro già infortunato), tutti gli altri finora non hanno convinto. Ndicka non ha giocato neppure un minuto, la conferma di Llorente non sta pagando, mentre Kristensen non pare migliore di Karsdorp. Le vere note dolenti, però, arrivano dal centrocampo, anche se per motivi differenti. Paredes – lento e senza idee – sembra essere quello che la Juventus non ha voluto confermare, mentre Renato Sanches, pur avendo mostrato verve, come si temeva si è subito fermato per un infortunio muscolare, vero tallone d’achille degli ultimi anni della sua carriera. Da scoprire anche Azmoun: l’attaccante è arrivato a Trigoria già infortunato e quindi anche lui avrà bisogno di tempo per trovare una condizione utile a insidiare Lukaku, Belotti ed El Shaarawy.
Se prima dell’arrivo di Lukaku, il tecnico aveva detto che la Roma poteva lottare per un posto "dal 5° all’8°", ora il club ha fatto sapere che l’investimento per il belga è stato fatto per un motivo: approdare in Champions. Certo, questo aumenterà la pressione su Mourinho, che è pure in scadenza di contratto, ma non si è Special per caso.
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