Nel linguaggio dei fiori il tulipano è simbolo di amore vero, ma se troppo romanticismo non fa per voi sappiate che la Nasa ha anche scoperto come siano ottimi per la purificazione dell’aria, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Insomma, cuore e ragione possono coniugarsi in quello che è diventato un po’ il segno di riconoscimento dell’Olanda. Così è difficile sorprendersi nello scoprire l’entusiasmo con cui Georginio Wijnaldum è stato accolto alla Roma. Con gli “orange” giusti, infatti, le squadre possono decollare in modo definitivo, e nessuno meglio di José Mourinho potrebbe raccontarlo. Nel 2009-10, la stagione storica del Triplete interista, fu proprio l’innesto di un olandese a cambiare il volto al gruppo nerazzurro. Si chiamava Wesley Sneijder e nessuno lo ha mai dimenticato, se non i giurati del Pallone d’oro, visto che proprio nel 2010 – dopo aver vinto quasi tutto con l’Inter ed essere diventato vice campione del mondo con la sua nazionale.
La Gazzetta dello Sport
Mou e gli olandesi. Wijnaldum può cambiare la Roma come Sneijder con l’Inter
Ecco, l’auspicio dell’universo giallorosso è che il nuovo arrivato possa avere lo stesso peso specifico che l’ex nerazzurro ebbe nell’ultimo anno milanese dello Special One, con cui ebbe un feeling particolare. Un aneddoto su tutti. Durante la stagione, in un momento in cui non brillava, José gli disse: "Tranquillo, vai in vacanza con la tua fidanzata e riposati qualche giorno". Al ritorno Wesley raccontò: "Da quel momento avrei fatto qualsiasi cosa per lui".
Come Sneijder, anche Wijnaldum è in grado – con la sua classe, le sue geometrie e la sua capacità realizzativa – di cambiare volto alla squadra in ogni momento.
Come era successo a Sneijder tredici anni fa, la sensazione è che Wijnaldum abbia voglia di rivalsa. Se Wesley era stato “scaricato” dal Real Madrid per soli 15 milioni, l’ex del Psg non ha trovato uno spazio degno di lui in quella specie di “all stars” che è la squadra parigina. Per il momento Georgi si dovrà accontentare (si fa per dire) dell’ovazione dei 65.000 spettatori che domani affolleranno l’Olimpico alla presentazione della squadra, prima del “vernissage” all’Olimpico contro lo Shakhtar Donetsk, ma per le partite che valgono tre punti ci sarà da aspettare solo una settimana, perché la Serie A è già alle porte. E se c’è un augurio che Snejider - primatista di presenze nell’Olanda (134) - possa fare al suo connazionale approdato alla corte di Mourinho, immaginiamo che possa essere: in carriera vinci quello che ho vinto io. Cioè 23 titoli contro i 9 finora di Wijnaldum. Ma i tulipani sono fiori speciali. E quando sbocciano sono in grado regalare bellezza a tutto ciò che li circonda. La Roma, in fondo, non vede l’ora che accada.
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