Casa Moscardelli, in questi giorni a Ostia, è diventata Casa Vianello: Davide come Raimondo, Guendalina come Sandra. "Dicono che siamo come loro, l’idea ci è venuta spontanea - racconta in un'intervista a "La Gazzetta dello Sport -. La cosa più difficile è stata tenere dritto lo smartphone per registrare il video".
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Moscardelli: “Taglierei la barba solo per giocare una volta con la maglia della Roma”
L'attaccante romano e romanista del Pisa: "Avrei voluto condividere lo spogliatoio con Totti: spero che la maglia numero 10 non venga ritirata per sempre: i bambini devono sognare di poterla indossare"
Ovviamente virale sui social. Ma, come avrebbe detto Sandra, “che noia che barba” questa quarantena?
No, perché posso fare il papà a tempo pieno. La mia famiglia in questi anni è rimasta a Ostia: mi godo i miei figli e faccio i compiti con loro. Certo, è strano...
Il Pisa segna con più giocatori dell’Inter. Ma si vedrebbe meglio con Lautaro o Lukaku?
Con tutti e due, se dietro c’è un posticino. Altrimenti seduto, a guardarli.
E le dispiace che qualcuno la conosca più per la barba che per i gol segnati?
Chi mi conosce solo per la barba non segue il calcio. Chi lo segue si ricorda la barba, ma dopo quella rovesciata a Trapani mi sono arrivati tanti messaggi con scritto Gran gol non Che bella barba ».
A tagliarla non ci pensa?
No. Lo farei solo per giocare una partita con la maglia della Roma.
Il giocatore con cui avrebbe voluto condividere lo spogliatoio?
Totti. Spero che la maglia numero 10 non venga ritirata per sempre: i bambini devono sognare di poterla indossare.
Lo stadio dove avrebbe voluto giocare pure da avversario?
Bernabeu, Camp Nou, o uno inglese, a scelta.
In questi giorni vanno molto di moda le dirette doppie via Instagram. Potesse scegliere, con chi ne farebbe una?
De Sica o Verdone.
E cosa farà una volta chiusa la carriera?
Mi piacerebbe fare il commentatore tecnico. A volte già lo faccio.
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